Miriam, OSS: “io truffata per attestato OSS fasullo, ho vinto Concorso, sono stata cacciata e ora vivo di reddito di cittadinanza”.

Miriam Renzulli, OSS: “sono stata truffata da una scuola di formazione per OSS, dopo aver vinto il concorso della mia vita ho scoperto che quell’attestato era fasullo; ora vivo di reddito di cittadinanza”.

Carissimo Direttore di AssoCareNews.it,

la mia storia è simile a tanti altri colleghi che si sono visti buttar fuori da un noto Concorso Pubblico per Operatori Socio Sanitari perché il nostro attestato di qualifica era fasullo. Sono profondamente avvilita per quanto è accaduto e nessuno paga. Ci hanno truffati, illusi e poi vilipesi e la magistratura ci mette anni per dare risposte.

Sono avvilita nel profondo. Avevo finalmente vinto il Concorso della mia vita, finalmente mi ero sistemata, ho iniziato a lavorare con il Determinato in attesa dell’Indeterminato. Poi la doccia fredda, direi freddissima, quasi paralizzante: il licenziamento in tronco. L’attestato da OSS presentato per partecipare al concorso non era valido e non per colpa mia, ma per la truffa ai miei danni e ai danni di tanti colleghi perpetrata da una nota azienda formatrice.

Di punto in bianco mi sono ritrovata dal vivere una favola al soccombere in un incubo. Quel sogno si era infranto, non avevo più un lavoro, nonostante i sacrifici, nonostante l’impegno, nonostante lo studio.

Oggi vivo di reddito di cittadinanza, poco meno di 400 euro al mese perché posseggo una vecchia utilitaria e per lo stato sono “ricca”. Vivo di stenti, ogni tanto faccio la badante di notte in ospedale, ma i soldi non bastano mai. Sono ragazza madre e a volte non so come sfamare mia figli di 7 anni.

Siamo stati truffati, sono stata truffata, e sono convinta che nessuno pagherà mai per questo torto subito. Siamo in Italia, i farabutti hanno avvocati blasonati, io e noi ci dobbiamo affidare a legali d’ufficio, offertici gratis da uno Stato che non ci tutela e che tutela i farabutti.

Scusatemi per lo sfogo, ma non ne potevo più.

Buon lavoro.

Miriam Renzulli, OSS

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