Cos’è il Giradito e perché è importante non sottovalutarlo. Ecco cause, sintomi e trattamenti per il Patereccio. Colpisce dita delle mani e dei piedi.
Quando parliamo di Giradito ci si riferisce al termine tecnico di Patereccio. Si tratta di una una infiammazione superficiale o sotto-epidermica delle parti molli delle dita delle mani e dei piedi. Analizziamo assieme le cause, i sintomi e i possibili trattamenti.
Prevenzione.
Prevenire è sempre meglio ce curare. Per questo consigliamo:
- di evitare il contatto con le lesioni derivanti da Herpes labiale o Herpes genitale;
- di igienizzarsi frequentemente le mani;
- praticare sesso sicuro.
Spesso colpisce i Professionisti Sanitari e Socio-Sanitari.
Chi pratica una Professione Sanitaria (Medici, Infermieri, Infermieri Pediatrci, Ostetriche, Fisioterapisti, Odontoiatri, Odontotecnici ed altri) o lavora in ambito Socio-Sanitario (OSS, Educatori, Animatori, ecc.) è più soggetto al Giradito.
In questi casi l’igiene delle mani e l’utilizzo dei DPI (guanti) si rendono indispensabili per prevenire il Patereccio.
In ogni caso è sempre bene evitare il contatto diretto o gestire in maniera oculata persone affette da Giradito.
Cos’è?
Il Giradito colpisce la falange distale dei arti inferiori e superiori. Si stratta di una specie di Patereccio che si mostra essenzialmente come una affezione che circonda il dito ad anello (da qui “giradito”).
Sicuramente è una delle alterazioni cutanee a carico di mani (più frequente) e piedi (meno frequente) maggiormente diffuse. Può essere di forma acuta, interessare le strutture superficiali della cute o diventare cronico.
Segni e sintomi.
I sintomi del Giradito sono spesso fastidiosi e localizzati essenzialmente alla base o lungo i lati dell’unghia delle mani e dei piedi.
Possono dare:
- dolore;
- prurito;
- insofferenza.
I segni sono quelli tipici della flogosi:
- rossore;
- calore al tatto;
- edema localizzato;
- a volte presenza di pus o di eritema;
- possibile funzione lesa.
Ci sono poi segni e sintomi specifici strettamente correlati all’agente eziologico (pustole purulente e maleodoranti, bolle erpetiche, vescicole, ecc.). Essi sono più o meno evidenti in base ai tempi di intervento assistenziale e all’adeguatezza dello stesso.
Attenzione.
Mai sottovalutare un Giradito soprattutto nei Pazienti immunodepressi. In questi individui l’infezione può diventare sistemica e dare origine a disturbi molto più gravi quali:
- astenia;
- febbre;
- calo ponderale;
- infezioni d’organo;
- ipotensione;
- SIRS;
- shock settico.
Cause.
La sua eziologia è sempre riconducibile ad agenti piogeni (quasi sempre Herpes Simplex 1 e Herpes Simplex 2 oppure batteri, miceti ed agenti esterni). Essi colonizzano la cute, la infettano e creano il Giradito.
Tra le cause comuni:
- infezione erpetica (Herpes Simplex);
- infezione batterica (streptococco o stafilococco, presenti nella flora cutanea comune);
- infezione da funghi (micosi, tra cui quella da Candida Albicans);
- stress cutaneo di origine meccanica;
- agenti chimici.
Giradito cronico.
Il Giradito può diventare cronico e far pensare a patologie sistemico-metaboliche o ad effetti collaterali di particolari condizioni cliniche del Paziente.
Ad esempio:
- diabete;
- immunodepressione da Hiv;
- immunodepressione da trapianto d’organo;
- tumori;
- radioterapia.
Diagnosi.
E’ sempre il Medico a diagnosticare il Giradito. Può essere utile anche l’intervento dell’Infermiere che, attraverso l’osservazione e il monitoraggio continuo, può agevolare l’anamnesi e il trattamento.
Quando il Medico ha dei dubbi può effettuare indagini diagnostiche semplici (anche se in alcuni casi invasivi e dolorose) finalizzate a raccogliere campioni di materiale da sottoporre a coltura ed eventualmente ad antibiogramma:
- tamponi;
- strisce;
- striscio di Tzanck (per sospetta infezione da Herpes Simplex);
- biopsia (nei casi più gravi).
Lo scopo è quello di avere certezze rispetto alla terapia da adottare.
Trattamento.
Il Giradito si cura tenendo conto dell’agente eziologico. Normalmente viene preferita una terapia topica (creme e unguenti), preceduta da una attenta detersione (meglio se con Soluzione Fisiologica allo 0,9% di NaCl) e disinfezione (meglio disinfettanti non colorati quali Clorexidina o Amuchina).
Per le infezioni di matrice batterica possono essere impiegate, sempre su prescrizione medica, pomate a base di antibiotico e/o cortisonici (ad esempio Gentamicina o Gentamicina Beta).
Contro i miceti vengono utilizzati creme o unguenti anti-funginei (classe degli azoli), mentre contro il Patereccio Erpetico agenti anti-virali (spesso l’Aciclovir). In quest’ultimo caso al farmaco è sempre opportuno aggiungere anti-infiamamtori e anti-pruriginosi.
Quando l’infezione raggiunge il flusso ematico e diventa sistemico allora il trattamento diventa più pesante e l’apporto di medici ematologi ed infettivologi diventa indispensabile.
Attenti al Dolore.
Lo abbiamo ricordato per ultimo, ma è probabilmente il sintomo più importante da gestire: il Dolore.
Il Medico può prescrivere, in base alla gravità e alla situazione clinica del Paziente, ad esempio:
- paracetamolo;
- ibuprofene;
- ketoprofene;
- anestetici (lidocaina o prilocaina).
Prognosi.
Per le infezioni semplici si guarisce entro 7-15 giorni, per quelle da miceti possono passare anche mesi. I tempi sono ancora più lunghi e incerti nel caso di infezione più importante.
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