Cos’è l’imene e qual è la funzione di questa membrana ubicata tra vagina e vestibolo? Da sola non è in grado di evitare gravidanze.
Dal punto di vista anatomico l’Imene è una membrana sottile e semi-elastica che separa la vagina dal vestibolo (ubicata tra i due).
Va precisato subito che l’Imene non chiude completamente l’orifizio vaginale, anche perché sarebbe praticamente impossibile la fuoriuscita delle normali secrezioni vaginali e delle perdite del ciclo mestruale. Lo spiegano bene i colleghi Medicinapertutti.it.
Attenti alle gravidanze inattese.
Sfatiamo un luogo comune. Se l’Imene rimane intatta anche dopo un rapporto sessuale non è detto che la donna non rischi una gravidanza.
Infatti, come le secrezioni ed il flusso mestruale riescono a superare la membrana attraverso i suoi forellini, allo stesso modo il liquido seminale può facilmente penetrare all’interno della vagina ed arrivare a fecondare l’ovulo; pertanto, che tale membrana sia intatta non garantisce in nessun modo una gravidanza indesiderata!
Dove è ubicata esattamente?
L’imene è talmente vicino alla parte esterna degli organi genitali femminili da poter essere osservata dalla donna stessa attraverso un piccolo specchietto.
Ne consegue che può facilmente lacerarsi anche durante i preliminari, senza necessariamente dover arrivare alla penetrazione completa durante l’atto sessuale.
In alcune donne l’imene si presenta inesistente o poco sviluppato. In questo caso il canale vaginale è già completamente o parzialmente aperto. Questa conformazione, del tutto fisiologica, non rappresenta un problema a livello fisico o sessuale.
In alcuni rari casi, l’imene non ha nessuna apertura. Si tratta di una patologia di tipo medico che viene riscontrata al momento della comparsa dei primi cicli mestruali e che richiede un piccolo intervento chirurgico per essere risolta (imenectomia).
L’intervento non comporta poi nessun problema a livello fisico o nella futura vita sessuale.
Che forma ha.
L’Imene può presentare diverse forme (se ne conoscono almeno 8), tra cui:
- imene anulare: è il più diffuso, ha una forma ad anello con un’apertura al centro;
- imene labiato (o sepimentato): l’apertura consiste in una stretta fenditura verticale o orizzontale;
- imene cribriforme: comporta numerose piccole aperture;
- imene a falce: l’apertura è situata contro la parete vaginale;
- imene a carena;
- imene a pendaglio.
A cosa porta la rottura dell’Imene.
Con i primi atti sessuali (non necessariamente il primo considerata la diversa elasticità da donna a donna) la membrana si lacera e al suo posto non restano che piccoli lembi denominati lobuli imenali.
La rottura dell’imene non necessariamente avviene con dolore e di solito è accompagnata da emorragia che può essere di lieve entità (ma l’emorragia può anche non esserci).
Dopo il primo parto si ha un’apertura ulteriore e le uniche parti che rimangono sono cicatrizzate e denominate caruncole imenali.
In certe donne questa membrana è talmente sottile che potrebbe rompersi senza alcun dolore o essersi già rotta in precedenza durante l’attività sportiva o a seguito di un trauma fisico (non necessariamente avvenuto a livello pelvico).
Per altre, invece, la membrana è più spessa e meno elastica.
In questo caso è possibile prepararla per gradi, iniziando ad allargare le aperture esistenti poco alla volta sia in maniera autonoma che con il partner durante i preliminari.
Com’è fatta.
Questa membrana è rivestita nella faccia interna da un epitelio simile a quello vaginale mentre la faccia esterna è ricoperta da sottile epidermide.
Compreso tra questi due strati si trova interposto uno strato di tessuto connettivo denso, ricco in fibre elastiche, fibrocellule muscolari lisce, vasi e terminazioni nervose.
Approfondimenti bibliografici e sitografici:
– Balboni G. C. et al. (2000, III edizione), Anatomia umana, Milano, EDI.ERMES, 3 vv.;
– La voce dell’imene, Paolo A. Galli, Feltrinelli, Milano, 2018;
– Imene (Anatomia), Wikipedia.
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