Spesso bistrattata, quasi sempre non tenuta in considerazione. Ecco la missiva di una collega infermiera pediatrica che non ce la fa più a sopportare.
Carissimo Direttore di AssoCareNews.it,
sono Sara (nome fittizio), ho da poco superato i 30 anni e da dieci anni lavoro in Liguria come Infermiera Pediatrica. Sono laureata anche in Infermieristica, ma pur avendo due lauree in materia mi sento continuamente bistrattata e messa da parte dall’equipe assistenziale che resta medico-centrica soprattutto in ambito pediatrico.
Quando ho scelto di fare l’Infermiera Pediatrica pensavo ad un futuro professionale più roseo, in realtà no è stato così. Almeno finora. Siamo una parte poco influente nell’ambito delle politiche infermieristiche, a livello nazionale ne siamo circa 11-12.000 contro i 430.000 Infermieri non pediatrici. Contano di più i militari e i colleghi inseriti nella Polizia di Stato che noi.
Faccio un esempio. La nostra coordinatrice non è una Infermiera Pediatrica, ma si è fatta assumere come Infermiera (anche lei ha la doppia Laurea), semplicemente perché nel nostro ospedale non è pensabile che un ruolo di coordinamento vada ad una professionista pediatrica.
Forse è solo una mia sensazione, forse è la realtà dei fatti, ma contiamo poco anche nelle scelte assistenziali di equipe. Da noi decidono tutto il Pediatra e il Chirurgo Pediatrico, un po’ meno i Neurologi e ancor meno gli Endocrinologi e gli Oncologi. Il medico-centrismo di 50 anni fa è tangibile in ogni situazione.
Molto spesso mi sento dire alle spalle, con tanto di sorrisini, “arrivano le oche”. E si perché in fondo ci considerano così, non siamo in grado di emergere. Pur studiando e studiando tanto non siamo in grado di farci valere. Forse è arrivato il momento di alzare la voce, ecco perché vi ho scritto. Vi chiedo solo di mantenere l’anonimato.
Mi scusi per lo sfogo. Buon lavoro.
Sara, Infermiera Pediatrica.
* * *
Carissima Sara,
come vedi abbiamo rispettato la tua volontà di rimanere anonima. Comprendiamo la sua visione della professione infermieristica pediatrica, ma non la condividiamo in quanto conosciamo tante colleghe e colleghi (perché ci sono anche gli Infermieri Pediatrici) che sono diventati Coordinatori Infermieri, Dirigenti Infermieri, Ricercatori, Presidenti e/o Dirigenti di Ordini Infermieristici Provinciali e Docenti Universitari. Per cui, conoscendo bene le dinamiche presenti nella sua struttura ospedaliera, tra le più note in Italia e nel mondo, le consiglio di ripensare alle sue parole, perché conosco più di una Infermiera Pediatrica che è bene inserita e addirittura ha ruoli di prestigio in equipe multidisciplinari anche di livello assistenziale avanzato. Anche la sua dirigente infermieristica è una Infermiera Pediatrica. Pertanto non mi avvilirei e lotterei per ottenere rispetto e considerazione da chi rispetto e considerazione non dà. Sul medico-centrismo, per finire, le dò ragione. Questo purtroppo è un “problema culturale” che si sta lentamente modificando col tempo. Continui a seguirci.
Angelo Riky Del Vecchio, Direttore quotidiano sanitario nazionale AssoCareNews.it