Gli Operatori Socio Sanitari (OSS) scrivono alla senatrice Barbara Guidolin (M5S): “serve ripristinare l’Infermiere Generico?”.
Egregia Senatrice, Lei propone soluzioni per la sanità.
Come capita ormai spesso, solo perché si è assaggiato il contesto ci si “arroga” il titolo di comprendere che serve.
E i risultati quali sono? Auspicarsi il ritorno dell’infermiere generico. Questa la Sua recente richiesta in Commissione Affari Sociali. In un contesto sociale-lavorativo dove si cerca di valorizzare e fare evolvere la figura dell’operatore socio sanitario, dove si cerca di combattere l’emarginazione di questa professione, di tirare fuori dall’ombra questa figura considerata da molti “la peggiore” nel panorama sanitario, sia per quanto riguarda la formazione che per bagaglio culturale, cosa si auspica? Il ritorno dell’infermiere generico. Noi ci chiediamo: E con quale formazione? Con quale percorso di studi? Con che criterio verrebbe inserito nel gruppo delle figure professionali? Sarà poi l’ennesima figura che dovrà trovare spazio in base al contesto lavorativo?
Abbiamo dimenticato che l’odierno CPSI è l’evoluzione della figura che propone? È l’ennesima eresia che bisogna sentire dalla politica per aggredire la figura dell’operatore socio sanitario. Servono proprio questi “burattini” da gestire a piacimento e da sfruttare!
Per ripristinare il generico ci sarebbe la possibilità di affidare la formazione allo Stato oppure l’azzardo sarebbe affidarla a centri di formazione? E se così fosse, non è quello che chiediamo noi come Stati Generali ma tutta la categoria in generale? Noi chiediamo che la formazione sia affidata allo Stato, per sconfiggere questo selvaggio business che si è creato intorno alla figura. Oggi ci sono addirittura istituti di formazione che offrono una gita di due gg se studi con loro. Sa cosa ricorda? L’invito a certe prescrizioni farmaceutiche ma al contrario. Non crediamo sia onesto. Ora in risposta alla sua proposta le diciamo a gran voce che: dovrebbe battersi seriamente per la professione, per ottenere quel riconoscimento che la categoria aspetta da tempo. Sotto forma di rinnovo del profilo e relativo percorso di studi, accesso alla formazione continua con gli ECM, registro nazionale unico obbligatorio.
L’elenco è lungo e dovrebbe già conoscerlo. Purtroppo ciò che succede spesso in politica è che, i politici si allontanano dal mondo del lavoro per intraprendere la carriera, passano gli anni e non hanno più contezza ne dei cambiamenti ne del reale quotidiano, e le proposte spesso risultano inadeguate o addirittura fuori contesto.
Noi Stati Generali ci siamo inseriti in tutto il panorama nazionale per raccogliere tutte le criticità, sia quelle che arrivano dai professionisti infermieri, medici e dagli stessi oss. Il risultato è? Serve un oss formato adeguatamente, capace grazie alle competenze acquisite di essere un vero braccio destro dell’infermiere, un oss inserito al 100% in una equipe assistenziale. La nostra proposta non è avere più competenze infermieristiche, bensì legalizzare quelle a cui molti oss sono costretti a sopperire, in alcuni contesti proprio per carenza di personale in altri perché l’infermiere stesso non le vuole più praticare e con leggerezza le affida all’oss ed in altri ancora per la fiducia che si ripone nel supporto dell’oss. Per tutto questo non sono necessarie altre figure, ma una nuova versione dell’oss, come è stato per l’infermiere è arrivato il momento di rinnovare nonché innovare la professione dell’oss.
La invitiamo a rispolverare la memoria con un colloquio con gli Stati Generali della professione oss. Non si limiti ad incontrare solo una associazione di oss, spazi nel mondo per raccogliere più informazioni e avere un quadro più completo.
Agli operatori socio sanitari che lavorano da anni, non serve l’ennesima batosta. Per rispondere ai problemi di carenza di personale o alla scarsa attrattiva rispetto alla scelta della professione infermieristica non è necessario aggiungere una nuova ma vecchia versione dell’infermiere. Le proposte come la Sua risultano essere dispendio di tempo ed energie, per non dire che aggirano solo i problemi senza trovare soluzioni solide e costruttive per tutti nonché durature. Noi parliamo di evoluzione no involuzione.
Gli Stati Generali OSS si stanno battendo per proporre soluzioni innovative, che possano risolvere a lungo termine le problematiche in cui versa la categoria da anni a questa parte. E indubbiamente ne gioverebbe tutto lo scenario sanitario.
Concludiamo e rinnoviamo l’invito ad un confronto che sia costruttivo con gli Stati Generali della professione Oss.
Per gli Stati Generali dell’OSS – MIGEP
Eleonora Teresa Orlando
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