Riceviamo e pubblichiamo la lettera di un nostro lettore riguardo la prescrizione infermieristica: un’opinione forse fuori dal coro ma che siamo sicuri spaccherà il dibattito.
Spett.le Redazione,
sono Infermiere e condivido appieno la posizione dell’Ordine dei Medici. La nostra Mission professionale ha il suo fondamento nella definizione di Diagnosi Infermieristica: La diagnosi infermieristica è un giudizio clinico-assistenziale sulle risposte dell’individuo, della famiglia o comunità a problemi di salute / processi vitali reali o potenziali.
La sua azione si basa sulle funzioni di indirizzo, guida, sostegno, compensazione o sostituzione nella capacità dell’individuo di soddisfare i propri bisogni di salute. Una sfera non parallela o sottoinsieme del Pianeta Sanità, ma rappresenta di fatto “l’insieme Sanità”.
È questa la rivoluzione Copernicana: l’Infermieristica non è funzione dipendente dalle altre professioni ma, dovendo valutare le “risposte dell’individuo…..”, diventa essa stessa collante, massimo comune divisore della rete sanitaria.
Quindi dobbiamo cercare di scavare nell’intimo di questa professione, in un processo di introspezione, al fine di pulire e togliere le contaminazioni di altre professioni, per finalmente arrivare a quella infungibilita’/non sostituibilita’ di cui si è parlato.
Pertanto, essendo NOSTRO il continuum assistenziale, il nostro ruolo è il core della sanità. Avendo focalizzato il tutto sulle competenze avanzate (spesso atti medici nel tempo a noi delegati e per consuetudine ed esperienza diventati nostri) non ci rendiamo conto di trasformare questa nostra professione da autonoma a paramedico.
Antonio Rossetti, infermiere
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Caro Antonio,
le tue argomentazioni sono tutt’altro che banali e oggetto di riflessioni sulla professione di molti.
Una cosa, a mio parere, è certa: in questa fase evolutiva della professione è importante non perdere di vista quelli che sono i nostri campi di competenza, che rappresentano i valori aggiunti per il sistema sanitario e per i cittadini.
Tra i più importanti dei quali troviamo sicuramente la governance dei processi assistenziali.
Penso sia condivisibile dai più la tua affermazione di necessità di introspezione affinchè nella turbolenta corrente che ci trascina verso il futuro non si perda la propria identità.
In ogni caso, grazie del tuo contributo e dei tuoi spunti per un dibattito sano e costruttivo.
Marco Tapinassi
Vice-direttore AssoCareNews.it