La direzione sanitaria dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Reggio Calabria, durante una revisione delle pratiche delle risorse umane ha scoperto qualcosa di incredibile.
Si tratta di una decina tra medici ed infermieri stipendiati regolarmente ogni mese nonostante le condanne per reati gravissimi: da reati di mafia all’omicidio.
Mentre la maggior parte dei “dipendenti” in questione non avrebbe a proprio carico condanne definitive, fa scalpore il caso del coordinatore infermieristico Alessandro Marcianò, che parrebbe aver percepito lo stipendio per oltre un anno dopo la condanna definitiva all’ergastolo per essere stato riconosciuto mandante dell’omicidio del vicepresidente del consiglio regionale Francesco Fortugno, nel 2005.
Mentre si attende le decisioni in merito ad un’indagine da parte delle autorità preposte, al momento la direzione dell’Azienda starebbe già attuando tutte le misure del caso per risolvere la questione e ripristinare la normale regolarità.
Resta il fatto che dieci persone hanno percepito indebitamente lo stipendio per anni.