histats.com
giovedì, Maggio 16, 2024
HomePrimo PianoCronacaAggressione nei confronti di Infermieri e OSS nelle carceri: proteste a Sollicciano.

Aggressione nei confronti di Infermieri e OSS nelle carceri: proteste a Sollicciano.

Pubblicità

Gli infermieri del carcere di Sollicciano lanciano un grido d’allarme, denunciando una situazione di insicurezza e violenza all’interno della struttura penitenziaria.

Nel corso del 2023, si registrano ben 38 segnalazioni di aggressioni ai danni degli infermieri e degli Operatori Socio Sanitari (OSS). Questi numeri preoccupanti si accompagnano a una quantità significativa di offese verbali e minacce, spesso non documentate ufficialmente.

Uno dei problemi evidenziati riguarda gli accessi impropri degli detenuti all’infermeria, che avviene senza l’accompagnamento degli agenti di custodia. Questo comporta non solo un’interruzione delle attività e un aumento del carico di lavoro per il personale sanitario, ma anche il rischio di aggressioni fisiche e verbali.

Recentemente, i parlamentari del Partito Democratico Federico Gianassi e Debora Serracchiani hanno visitato il carcere di Sollicciano per valutare la situazione. Il coordinatore del Nursind Toscana Centro, Salvatore Sequino, sottolinea che il personale sanitario è vittima della difficile situazione all’interno del carcere e chiede interventi urgenti. Si auspica un incontro con la direzione del carcere per rivedere la distribuzione degli spazi dedicati all’assistenza sanitaria al fine di garantire la sicurezza degli operatori.

Nel frattempo, i lavori di ristrutturazione nel carcere sono fermi da tempo, nonostante lo stanziamento di fondi da parte del ministero. La mancanza di interventi ha contribuito a mantenere condizioni di vita difficili per i detenuti, con infiltrazioni d’acqua e umidità diffuse. Nonostante le sollecitazioni, non è ancora arrivata una risposta chiara da parte del governo riguardo a queste problematiche.

Sollicciano: «Condizioni inaccettabili anche per gli infermieri. In 4 anni oltre 500 aggressioni al personale sanitario nelle carceri di Firenze e Prato».

Il punto di Mariaflora Succu, infermiera iscritta a Opi Firenze Pistoia e presidente della cooperativa Libera, capofila dell’ati che gestisce il servizio infermieristico nelle carceri di Firenze, Prato e Pistoia

«La situazione nelle carceri, non solo di Sollicciano a Firenze, ma anche della Dogaia di Prato, è sicuramente inaccettabile per detenuti e agenti, ma non dimentichiamo che all’interno lavorano anche gli infermieri, costretti a operare in un ambiente malsano e pericoloso». Così Mariaflora Succu, infermiera iscritta a Opi Firenze Pistoia e presidente della cooperativa Libera, capofila dell’ATI che gestisce il servizio infermieristico e di supporto nelle carceri di Firenze, Prato e Pistoia.

Il commento arriva dopo la presa di posizione del parlamentare fiorentino Federico Gianassi, capogruppo del Pd in commissione Giustizia, e della deputata Debora Serracchiani, responsabile nazionale Giustizia del Pd che nei giorni scorsi si sono recati in visita al carcere fiorentino di Sollicciano, lamentando «condizioni inaccettabili sia per i detenuti che per la polizia penitenziaria».

«Quanto descritto da Gianassi e Serracchiani rappresenta la situazione reale, ma è inammissibile non aver menzionato il personale sanitario e sociosanitario sia dell’ATI che dell’Azienda Usl – commenta Succu –. Le carenze endemiche del personale di polizia penitenziaria, legate a un elevato turnover che ha caratterizzato gli ultimi anni, e le azioni portate avanti nel tempo per cercare di migliorare le condizioni dei detenuti hanno generato una sempre maggiore difficoltà di governo: i detenuti sono sempre meno gestibili e in questo contesto gli infermieri sono troppo spesso lasciati a loro stessi

Il mantra per il personale sanitario che opera nelle carceri è sempre stato quello di lavorare in condizioni di sicurezza, quindi sempre in presenza del personale di polizia penitenziaria – prosegue Succu -. Oggi purtroppo, al contrario, questo accade sempre di meno, anche per il timore che fermare l’attività possa dare origine a rivolte. Di conseguenza, le aggressioni si sono moltiplicate: negli ultimi 4 anni abbiamo ricevuto almeno 500 segnalazioni di aggressioni – verbali e fisiche – da parte di infermieri, prima quasi esclusivamente da Sollicciano, ma nell’ultimo anno anche da Prato, le ultime proprio pochi giorni fa.

Come datori di lavoro abbiamo cercato di dare una stretta per evitare che i colleghi si ritrovino in situazioni pericolose; l’ultima arma che abbiamo è la minaccia di richiamo disciplinare nel caso in cui un infermiere non segua appunto il protocollo che vuole la presenza di un agente durante la somministrazione delle terapie – conclude Succu -. È però evidente che se non verranno presi provvedimenti dovremo, di concerto con l’Asl, che è sempre stata in prima linea dando seguito alle nostre segnalazioni, cambiare modus operandi, ad esempio portando fuori i detenuti per l’assistenza sanitaria».

«Gianassi e Serracchiani hanno senza dubbio ragione – aggiunge David Nucci, presidente dell’Ordine delle professioni infermieristiche interprovinciale Firenze-Pistoia – ma non dimentichiamo che in quelle stesse carceri in cui si rilevano “condizioni inaccettabili”, ogni giorno si trovano anche infermieri e Oss, costretti a lavorare in una situazione di pericolo ma anche in ambiente malsano, con temperature estreme sia in estate che in inverno. Questo, insieme a un turnover altissimo, fa sì che ci siano sempre meno persone in grado di lavorare all’interno delle strutture penitenziarie: una situazione che a breve non sarà più sostenibile».

_________________________

AVVISO!

  • Per chi volesse commentare questo servizio può scrivere a redazione@assocarenews.it
  • Iscrivetevi al gruppo Telegram di AssoCareNews.it per non perdere mai nessuna informazione: LINK
  • Iscrivetevi alla Pagina Facebook di AssoCareNews.itLINK
  • Iscrivetevi al Gruppo Facebook di AsssoCareNews.itLINK

Consigliati da AssoCareNews.it:

RELATED ARTICLES

Novità

© 2023-2024 Tutti i diritti sono riservati ad AUSER APS - San Marco in Lamis - Tra sanità, servizi socio sanitari e recupero della memoria - D'intesa con AssoCareINFormazione.it.

© 2023-2024 ACN | Assocarenews.it

Quotidiano Sanitario Nazionale – In attesa di registrazione al Tribunale di Foggia.

Direttore: Angelo “Riky” Del Vecchio – Vice-Direttore: Marco Tapinassi

Incaricati di Redazione: Andrea Ruscitto, Lorisa Katra, Luigi Ciavarella, Antonio Del Vecchio, Francesca Ricci, Arturo AI.

Per contatti: WhatsApp > 3474376756Scrivici

Per contatti: Cell. > 3489869425PEC

Redazione Centrale: AUSER APS - Via Amendola n. 77 - San Marco in Lamis (FG) – Codice Fiscale: 91022150394