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TSRM: Un risorgimento necessario.

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La mancata partizione degli Albi professionali dei professionisti sanitari in una sezione A ed in sezione B  è una imperfezione della legge Lorenzin. Alcuni rappresentanti se ne accorgono soltanto oggi, ma qui ad Assocarenews.it ne parliamo già da tempo. Bastava leggerci con attenzione.

Dal 2019, anno in cui ho avviato i primi contributi a codesta testata, in almeno 3 occasioni [1] , come anche in ulteriori pezzi in altre testate [2] ho fatto esplicito riferimento ad una delle tante imperfezioni che interessa la legge 11 gennaio 2018, n. 3 , nota anche come «legge Lorenzin», che si è anche occupata delle disposizioni per il riordino delle professioni sanitarie. Tale imperfezione riguarda la mancata istituzione delle classi A e B, rispettivamente per i laureati triennali e magistrali, così come accade in una moltitudine di ordini professionali nel nostro Paese, con ovvie ed intuibili conseguenze sia di ordine accademico che di trattamento professionale.

Purtroppo sin da allora mi sono anche reso conto della “refrattarietà” degli stessi stakeholder interessati: mi sono via via abituato a confrontarmi con soggetti che, pur volendo mistificare un interesse ai temi intellettuali proposti – modestamente rappresentati anche dal sottoscritto – siano poi costretti ad ammettere: «però … non ho ancora finito di leggerlo l’articolo», oppure «ho dato soltanto un’occhiata, lo leggerò quanto prima» …

Che però anche certe falangi della rappresentanza istituzionale fossero affette dal medesimo modo di procedere è davvero una delle tante mere delusioni istituzionali, visto che l’attenzione è il più delle volte veicolata da questioni secondarie, se non proprio di mera immagine, in danno delle questioni più sostanziali ed importanti.

Ed è per questi motivi che possono al massimo riscuotere alcuni miei sorrisi ironici le attuali testimonianze di rappresentanti istituzionali dei TSRM e dei Fisioterapisti – forse all’epoca un po’ dormienti – che si svegliano dopo anni a perorare con solennità «la partizione dell’Albo in una sezione A ed in sezione B» [3] che ormai era già diventata uno dei più importanti ed interessanti cavalli di battaglia della mia personale modesta, ma penso autorevole, campagna intellettuale di risveglio delle coscienze dei tanti “schiacciabottoni” sparsi sul territorio nazionale, che probabilmente hanno assunto come proprio l’Elisabettiano motto «Never complain, never explain» e che forse non hanno né tempo e né voglia sia di leggere codeste recensioni, sia di occuparsi di simili “capitelli intellettuali”, che pure riguardano tanto centralmente quanto drammaticamente il proprio ordinario agire professionale.

Questo soltanto per rappresentare il consueto biblico ritardo – i medesimi invocati riferimenti del sistema dei descrittori europei per le lauree e le lauree magistrali sono del 2004 [4] – con cui le istituzioni di questo paese prendano consapevolezza di tematiche di stretta ed interessantissima attualità … lo dice uno fra i tanti che abbiano conseguito “inutilmente” ai fini pratici – ed anche ai fini del possibile “interessamento” dell’establishment istituzionale professionale, sia lavorativo che rappresentativo, forse ancora agghindato a logiche di affiliazione di stampo primo-repubblicano – i c.d. «titoli finali di 2° ciclo».

Pertanto richiedendo ai colleghi Giampiero Cimino e Domenico Contino, un dovuto senso di coerenza bibliografica oltreché morale, contemporaneamente reclamando una certa padronanza delle invocate «conoscenze e capacità che consentono di elaborare e/o applicare idee originali» e delle altresì richiamate attitudini a «comunicare in modo chiaro e privo di ambiguità le loro conclusioni», vorrei ricordare, a parte il fatto che si dovrebbe ogni volta controllare gli autori precedenti e dargli il dovuto riconoscimento, prima di accreditarsi verità ormai lì da tempo disponibili, che certamente non hanno loro disotterato da chissà quali tombe dorate, non soltanto la ancor attuale ed attuabile soluzione a più riprese – di fatto innumerevoli – richiamata alla questione “giustificazione”[5], ma anche a quella della “ottimizzazione”, che ha ispirato il mio più recente contributo [6] sulla standardizzazione degli esami di diagnostica per immagini.

Perché – oltre che su di fatto già note invocazioni di «Nuovi profili professionali e Direttive Ue» – è sul duplice fronte, tanto da me instancabilmente percorso, quanto altresì snobbato dalle istituzioni passate, recenti ed attuali, di giustificazione-ottimizzazione, che si può combattere e vincere – saremmo sufficientemente forti se tanto adeguatamente informati, quanto persuasivamente coesi – la tanto benemerita quanto necessaria “guerra di indipendenza” dei radiographers Italiani.

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[1]

https://www.assocarenews.it/professioni-sanitarie/dalla-federazione-delle-professioni-sanitarie-solo-olio-per-gli-infermi?tag=molise

https://www.assocarenews.it/professioni-sanitarie/per-i-laureati-magistrali-delle-professioni-sanitarie-serve-un-organismo-di-rappresentanza-e-tutela

https://www.assocarenews.it/professioni-sanitarie/professionisti-sanitari-occorre-una-nuova-visione-dinsieme-del-futuro-oramai-alle-porte

[2]

https://www.quotidianosanita.it/lettere-al-direttore/articolo.php?articolo_id=91427

https://www.quotidianosanita.it/lettere-al-direttore/articolo.php?articolo_id=71486

https://www.quotidianosanita.it/lettere-al-direttore/articolo.php?articolo_id=95389

https://www.quotidianosanita.it/lettere-al-direttore/articolo.php?articolo_id=92650

[3] https://www.quotidianosanita.it/lettere-al-direttore/articolo.php?articolo_id=120512

[4] https://www.dsf.unict.it/sites/default/files/files/Descrittori-Dublino(1).pdf

[5] https://www.quotidianosanita.it/lettere-al-direttore/articolo.php?articolo_id=76562

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Dott. Calogero Spada
Dott. Calogero Spada
Tecnico Sanitario di Radiologia Medica (Bari, 1992), perfezionato in Neuroradiologia (Bari, 2001), Laureato Magistrale (Pavia, 2015), Master II liv. in Direzione e Management (Casamassima – BA, 2017) e di I liv. in Coordinamento (Castellanza – VA, 2011); dal 2017 guest blogger e web writer in sanità.
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