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TSRM. Appello al Presidente Mattarella: “ci aiuti a diventare veramente dei professionisti sanitari autonomi”.

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Caro Presidente: si premia la competenza «non passata dal riconoscimento normativo»? Ci aiuti a diventare veramente autonomi dai Medici Radiologi.

Negli ultimi anni sono instancabilmente intervenuto sulla “questione” Radioprotezione, significando che alla innovazione normativa dell’anno 2000, introdotta con il d. lgs. 187/00, su particolari attribuzioni di funzioni nell’area radiologica (i principi di “giustificazione” ed “ottimizzazione”), bisognava reagire immediatamente ed energicamente, non soltanto perché quella novella normativa poteva essere ritenuta incostituzionale perché lesiva di particolari interessi di professioni già per legge stabilmente individuate e tutelate, ma anche perché – come effettivamente è poi accaduto – si sarebbero determinati vari considerevoli squilibri in una attività fondamentale nella moderna diagnosi in medicina.

Tra questi interventi mi piace ricordare in particolare quelli del 28/7/2021 [1], dell’11/11/2021 [2] e del 15/06/2020 [3], che facendo riferimento alle particolari necessità operative della radiologia domiciliare – fattispecie sviluppatasi e valorizzatasi a seguito dell’emergenza COVID-19 , rimarcavano la necessità di cambiamento normativo, pena la coartazione di illegittima attività dei Tecnici di Radiologia.

Analogamente, altri interventi, in particolare quello del 23/7/2019 [4] e del 13/12/2021 [5], trattavano dei correlati aspetti riguardanti i casi giudiziari già occorsi e gli sviluppi legati alla c.d. “tele-radiologia”, che d’altronde costituisce il cardine principale su cui si articola la moderna e più recente telemedicina, cui la radiologia domiciliare è afferente.

Tali interventi illustrano da una parte un certamente illegittimo – ma generalizzato – andazzo di conduzione del sistema Italiano di Radiologia, inossidabile anche verso una norma di legge poi confermata per il tramite del d. lgs. n. 101/2020; dall’altra una generalizzata assuefazione mista ad indolenza ed a probabile rassegnazione dell’organizzazione rappresentativa della professione interessata, che in questi anni si è praticamente occupata di tutto, fuorché notificare puntualmente al governo la situazione, oltreché di spiegare in maniera comprensibile a tutti di che cosa effettivamente trattassero detti aspetti di giustificazione ed ottimizzazione (ormai relegati al ruolo di “misteri della professione”); infatti anche un “vademecum” pubblicato nel luglio 2021 da SIRM e AIFM [6] (assente FNO TSRM PSTRP), pure se andava a risolvere in modo alquanto artificioso lo spinoso tema “giustificazione”, in realtà non risolveva quello della “ottimizzazione”, competenze entrambe poste per legge – lo ribadisco ancora – in capo al medico radiologo e non al Radiographer.

Dietro le quinte di questo maggiore “palcoscenico”, molteplici occorse fattispecie di congressi, simposi e conferenze, hanno visto la ribalta di diversi dirigenti che per decenni hanno occupato posti di inevitabile responsabilità in seno alla FNO TSRM PSTRP, che hanno abbracciato una linea politica di “lassez faire”, se non proprio di dichiarato interesse opposto; esercizi supportati da affermazioni del tipo: «… RITENEVO che l’autorevolezza della professione NON PASSASSE DAL RICONOSCIMENTO NORMATIVO, ma dal modo in cui riusciva a testimoniarsi nel quotidiano, quindi dalla sua competenza»[7] .

Purtroppo (o per fortuna) le cogenti ragioni del COVID-19 hanno rimarcato in modo straordinario che di quella competenza non passata dal riconoscimento normativo c’era e c’è estremo bisogno… ma il letargo (anch’esso inossidabile) di TUTTI gli organi competenti (comprese le Commissioni d’albo TSRM di tutta Italia) è proseguito.

Oggi si apprende che un nostro giovane collega [8], che forse (malgrado una ECM obbligatoria sulla radioprotezione) non si sarà mai addentrato in similari noiosissimi cavilli normativi e/o che forse non si sarà mai documentato sulle ricordate pagine (salvo agevolarsene per la notifica del riconoscimento ricevuto), è stato insignito dell’onorificenza a Cavaliere all’Ordine al Merito della Repubblica Italiana.

Dal documento da egli posto a suffragio (circolare del 30 marzo 2020 di Regione Lombardia [9]), prima ancora che fosse pubblicato il vademecum SIRM – AIFM, si evidenzia quanto segue:

– che i citati artt. 22, 27 e 79 ed allegati VII e IX del d. lgs. 17 marzo 1995, n. 230 risultano in questo momento TUTTI come «provvedimento abrogato» (ossia tutto il titolo normativo) – giusto caso – dal d.lgs. 31 luglio 2020, n. 101;

– che non viene in alcun modo citato il previgente (ma a quel momento vigente) d. lgs. n. 187/00, che già sostituiva, quindi ulteriormente già abrogandolo (certamente nella parte riguardante la radioprotezione), il detto d. lgs. 17 marzo 1995, n. 230.

Sembra quasi che, soffermandosi esclusivamente su aspetti economici ed organizzativi, si siano voluti accuratamente evitare – eludendo il d. lgs. 187/2000 – proprio quei  “misteri della professione” della novella!

Alcuni articoli ora qui ricordati trattavano specificatamente di casi occorsi nella (pure vicina e forse meno fortunata) provincia di Bergamo e non nella provincia di Brescia del neo Cavaliere della Repubblica, ma entrambe queste confinanti provincie sono comunque accomunate dall’appartenenza alla medesima regione Lombardia, quindi soggette ai medesimi corpi normativi locali e nazionali; pertanto è presumibile che i differenti intrapresi nuovi servizi di radiologia domiciliare siano stati implementati – all’interno di una conduzione «senza ritardo, nella maniera più efficace ed efficiente e garantendo la sicurezza dell’operatore e del paziente» – abbastanza uniformemente, se non proprio identicamente, ovvero in assenza della prevista figura del medico radiologo nella equipe di radiologia domiciliare.

Ebbene, pur non avendo nulla da eccepire a premiare in siffatta guisa coloro che hanno «lavorato instancabilmente per introdurre la Radiologia Domiciliare come una soluzione valida per garantire cure diagnostiche di qualità scrivendo progetti e presentandoli alle diverse Direzioni Strategiche Sanitarie nel Bresciano», non si può non sollevare il problema di verificare se una implementazione di cure sanitarie che «si è dimostrata un’alternativa responsabile, garantendo l’accuratezza delle diagnosi e il benessere dei pazienti» o più di una, sia stata organizzata di fatto sfruttando una attività professionale che – per non definirla in termini di illegittimità – può essere ripresa come «non passata dal riconoscimento normativo».

Non si può pertanto non concludere con un appello allo stesso Capo dello Stato:

Gentilissimo Presidente Mattarella,

personalmente – divulgazione nazionale di diritto sanitario a parte – non vorrei essere nominato Cavaliere della Repubblica (nel senso che non accetterei l’onorificenza) se prima non fossi riconosciuto normativamente come professionista autonomo nell’esercizio degli atti tipici del mio mandato professionale.

Può farci qualcosa lei?

____________________________________________

[1] LINK

[2] LINK

[3] LINK

[4] LINK

[5] LINK

[6]  Radiologia Domiciliare SIRM AIFM

[7] LINK

[8] LINK

[9] Impiego apparecchiature radiologiche_Lombardia_0

_________________________

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Dott. Calogero Spada
Dott. Calogero Spada
Tecnico Sanitario di Radiologia Medica (Bari, 1992), perfezionato in Neuroradiologia (Bari, 2001), Laureato Magistrale (Pavia, 2015), Master II liv. in Direzione e Management (Casamassima – BA, 2017) e di I liv. in Coordinamento (Castellanza – VA, 2011); dal 2017 guest blogger e web writer in sanità.
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