Ecco uno spaccato di vita e di assistenza realmente accaduto.
“Oggi è giovedì e come ogni giorno pari della settimana mio marito Pier Franco mi accompagna qui in ospedale a fare la dialisi. Non è da tanto che ho cominciato infatti non ho ancora una fistola, ma solo un catetere. Come tirano i punti, sono cuciti da pochi giorni e se faccio certi movimenti mi tirano. Sono rimasta subito sorpresa di tutta l’apprensione e l’interessamento dimostrato dai sanitari. Anche il medico quando inseriva in catetere mi parlava da sotto la mascherina e aveva quasi un’aria familiare con quella voce calda e ferma.
Antonella caposala è molto organizzata. Con lei ho commesso subito un errore chiamandola con questo appellativo e ci ha tenuto subito a specificare che lei è un coordinatore; però posso dire che mi ha informato su tanti aspetti della malattia e pur essendo titubante ad iniziare questo trattamento ho percepito molta comprensione da parte di tutti.
Scusate non mi sono presentata sono Maria Vittoria, ho 77 anni e sono “solo” una pensionata con vari problemi di cuore, polmoni e tanti altri organi di cui non avevo preso coscienza sino a poco tempo fa…come i reni. Mio marito Pier Franco, o come lo chiamo io “babbo”, mi accompagna sempre con il sorriso, ma so che a lui costa fatica. Alle volte credo che costi più fatica a lui che a me. Sento che lui soffre dove io invece riesco a guardare avanti, non so come accada ma ci riesco. Continuare a mettere a tavola i miei nipoti, a preparare i cappelletti tutte le domeniche, a rammendare ogni cosa che la gente mi porti alimenta un moto che sento dentro e che tutti gli altri mi trasmettono quando entro qui in dialisi. Ci salutiamo tutti come in una grande famiglia e se c’è qualcosa che non va o non riesci a tenertela dentro c’è sempre qualcuno che ti ascolta. Ma a volte le quattro ore di seduta sembrano non terminare mai…e anche se consumo le enigmistiche e i romanzi rosa alle volte mi sento pensierosa, allora accade che Roberto – il mio infermiere preferito – mi dia la mano e allora provo solo una gran gioia”
Commento alla foto: “Sollecitudine” di Marta Taroni è stata premiata lo scorso settembre a Palazzo Vecchio a Firenze come 8°classificata Concorso Nazionale “Quirino Maggiore” di Narrativa, Poesia e Fotografia in Nefrologia, Dialisi e Trapianto 2018 – I Edizione dedicata a Franca Pellini.