Ci scrive Mirella Cocco, OSS di RSA: “con 1050 euro al mese non posso più vivere, mi licenzio e vado in Svizzera”.
Carissimo Direttore,
la seguo da tempo e so bene quanta passione e professionalità ci mette nel suo giornale, dando spazio a chi come me altrimenti non ne avrebbe. Chiedo di pubblicare questa mia missiva.
Sono una Operatrice Socio Sanitaria (OSS) di Verona, ho 44 anni, e lavoro da tempo a tempo indeterminato in una RSA in Veneto. Non sono però inquadrata contrattualmente parlando come OSS, bensì come Assistente di Base (ADB). Pertanto percepisco circa 1050 euro mensili.
Con una figlia minorenne a carico e l’affitto da sostenere è diventato quasi proibitivo continuare a vivere in Italia. Ho già deciso che a novembre vado via, mi licenzio e provo la strada Svizzera, Stato dove mi hanno proposto 3000 euro al mese, alloggio, asilo e mensa.
In Italia non è più possibile sopravvivere con stipendi così bassi. Ora basta, stacco la spina e vado via.
Per non parlare poi delle condizioni lavorative nelle RSA. Già vi ho parlato del contratto, chiamata come OSS e assunta come ADB. All’epoca non conoscevo le differenze, ma ora che lo so capisco quanto sfruttamento economico e umano ci sia dietro queste strutture.
Vi saluto Italiani, vado via anche se con il groppo alla gola.
Continuerò a seguire le vicissitudini italiane però su AssoCareNew.it.
Grazie.
Mirella Cocco, OSS
Leggi anche:
Fare l’OSS in Svizzera a 3000 euro al mese? Possibile, ma a quale costo?
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