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Nursing Up a muso duro contro Bonaccini: “indennità di rischio da vergogna, 5,16 euro sono una miseria per gli operatori impegnati contro il Covid-19”.

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Nursing Up. Nuova replica del presidente Antonio De Palma a Stefano Bonaccini: «sull’indennità di rischio per gli operatori sanitari nei reparti covid 19 non bastano 5,16 euro per mettere a posto le coscienze, e sulla negata partecipazione sindacale non vedo pragmatismo ma solo belle parole.»

«Al Presidente della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini, chiediamo, una volta per tutte, fatti e non parole. Pretendiamo, e possiamo farlo, in qualità di di sindacato forte di una rappresentatività nazionale, in qualità di organismo formato da lavoratori del comparto sanitario che ogni giorno combattono in prima linea per la salute pubblica, di avere rispetto della nostra dignità di persone, ma soprattutto di non essere presi in giro da chi invece dovrebbe garantire, super partes, la collaborazione tra le parti sociali, in linea con un clima di libertà di pensiero e pragmatismo».

Con queste parole Antonio De Palma, Presidente del Nursing Up, replica nuovamente a Stefano Bonaccini, dopo che quest’ultimo nella giornata di ieri 7 maggio ha ritenuto opportuno dover rispondere alla dura presa di posizione dei vertici del Sindacato degli Infermieri Italiani, che lamentano oggi una nuova grave mancanza di coerenza, che si va ad aggiungere ad una già ingiustificata linea di azione che, di fatto, esclude dal dialogo tutti. Tutti tranne… ovviamente quelli prescelti.

Così De Palma: “Chiacchiere, solo chiacchiere da parte di Bonaccini, il suo invito alla calma e la cordiale smentita, il suo ribadire che da parte della Conferenza esiste un clima di rispetto e uno spirito di coinvolgimento mi fa davvero sorridere. Caro Bonaccini dove sono i fatti? Ci dimostri con i fatti, non solo con le belle frasi, che ci stiamo sbagliando. E nessuno pensi di cavarsela semplicemente dicendo che siamo quelli che montano polemiche ad arte, non noi, nossignore! Noi siamo quelli che stanno rischiando la vita, che stanno lottando ogni giorno in prima linea negli ospedali in condizioni umane e lavorative difficilissime. Certo è che noi non avremmo accolto con favore alcune delle cose che avete deciso con questo protocollo, e vi sbagliate di grosso se pensate di cavarvela semplicemente estendendo agli infermieri quella misera indennità di malattie infettive prevista dal CCNL del 2018, per di più dimenticando gravemente ed a priori altre categorie di personale che sono state rimandate a un non meglio precisato ‘intervento normativo nazionale’. Gli infermieri, se qualcuno lo avesse dimenticato sbotta De Palma, sono gli operatori che hanno avuto contatti diretti e ravvicinati con pazienti Covid 19, che sono stati infettati in maniera massiva e che, non lo si dimentichi mai, assieme ai medici si sono ammalati ed hanno perso la vita proprio mentre svolgevano le proprie attività istituzionali . Sì, presidente Bonaccini, stiamo parlando proprio di quelle attività che l’accordo che avete sottoscritto pensa di indennizzare con 5,16 euro al giorno di vergogna: tanto poco vale ai vostri occhi il rischio per le nostre vite? Altro che disponibilità della Conferenza e del Comitato di settore Regioni-Sanità ad interloquire in maniera collaborativa e costruttiva con tutte le organizzazioni sindacali”.

«Presidente Bonaccini – continua De Palma – per quanto ci riguarda con questo protocollo avete svolto attività contrattuale assumendo decisioni che comportano necessariamente una diversa suddivisione delle risorse economiche dei fondi di cui all’articolo 86, comma 6), lett. C) del CCNL 21 maggio 2018. Avete escluso ingiustificatamente altre categorie di operatori che meritavano di rientrarvi, cosa che solo un tavolo negoziale, composto nei modi indicati dall’Art 43 del dlgs 165/2001 e quindi con la presenza di tutti i sindacati rappresentativi , avrebbe potuto fare . Ma siamo anche basiti, chiosa De Palma, del modo in cui lei Presidente si contraddice. Prima, nei fatti, lei esclude tutti i sindacati autonomi dal confronto, noi compresi, poi però “non spiega come intende coinvolgerci”.

Auspicare il dialogo e poi non metterlo in atto è davvero grave.

E mai come in questo momento tutti i sindacati che rappresentano gli operatori sanitari dovrebbero partecipare attivamente nell’esprimere idee e nel mettere in atto azioni condivise, per migliorare la qualità del lavoro e guardare al futuro in modo più sereno»

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