Il piano straordinario per la riduzione delle liste d’attesa presentato dall’assessore alla Sanità della Regione Emilia-Romagna, Raffaele Donini, ha suscitato forti critiche da parte del Nursind, il sindacato degli infermieri e delle ostetriche.
Le critiche del Nursind
Antonella Rodigliano, segretaria regionale del Nursind, ha definito il piano una “occasione mancata” per migliorare le condizioni di lavoro degli infermieri e rendere più attrattiva la professione, condizioni fondamentali per il funzionamento del Servizio Sanitario Regionale (Ssr). Rodigliano ha espresso delusione per l’assenza di coinvolgimento da parte della Regione nel processo decisionale.
I punti critici sollevati dal Nursind
- Tariffa oraria: Il piano prevede un riconoscimento di una tariffa di 50 euro all’ora per le prestazioni aggiuntive, mentre il Nursind aveva richiesto 100 euro all’ora.
- Turnover: Il Nursind ritiene più opportuno garantire il cento per cento della pianta organica del 2020, invece l’accordo fa riferimento al personale presente al 31 dicembre 2023.
- Stabilizzazioni: Sebbene favorevoli alle stabilizzazioni del personale, il Nursind chiede nuovi concorsi e bandi e la facilitazione dei percorsi di mobilità, attualmente bloccati in alcuni territori come Bologna.
- Direttori assistenziali: Il sindacato non vede positivamente l’istituzione di questa figura, sottolineando che sarebbe più opportuno investire risorse fresche nei reparti per alleviare il carico di lavoro degli infermieri e non nelle nuove figure apicali.
- Cau (Case delle Urgenze Ambulatoriali): Il Nursind ritiene che queste strutture siano inserite in un contesto di medicina territoriale di cui si conosce ancora poco. Chiede chiarezza sull’obiettivo finale e sui benefici che possono apportare.
Proposte del Nursind
Rodigliano ha evidenziato alcune proposte che avrebbero voluto portare al tavolo delle discussioni, come la creazione di accordi con Acer per alloggi a prezzo calmierato, convenzioni per trasporti pubblici gratuiti, esenzione da tasse regionali e comunali per due anni, e maggiori compensi attraverso incarichi clinici e professionali.
Conclusione
La segretaria regionale del Nursind ha sottolineato l’importanza del benessere lavorativo e ha espresso la speranza che la Regione ascolti le loro richieste per implementare soluzioni che rispondano alle necessità dei professionisti sanitari e dei cittadini che ogni giorno hanno bisogno dei servizi sanitari.
Il dibattito sollevato da queste critiche evidenzia le sfide nella gestione e nell’organizzazione dei servizi sanitari e l’importanza di un dialogo costruttivo tra le istituzioni e i sindacati per migliorare le condizioni di lavoro e garantire servizi sanitari di qualità ai cittadini.