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FNOPO. I vaccini contro rosolia, varicella, influenza e pertosse vanno fatti nei momenti giusti. Ecco quali sono.

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La Presidente della FNOPO: “i vaccini contro la rosolia e la varicella vanno fatti almeno un mese prima del concepimento, oppure dopo il parto. Antinfluenzale e antipertosse al secondo o terzo trimestre di gravidanza”.

 “La gravidanza è per la coppia un periodo di grande gioia, ma è necessario che la si affronti con estrema consapevolezza, preoccupandosi di preservare la salute della donna e quella del nascituro. Innanzitutto utilizzando i metodi di prevenzione che oggi abbiamo a disposizione. Primo fra tutti la vaccinazione. L’ostetrica/o, come professionista sanitario formato anche nell’ambito della prevenzione, oltre che per l’assistenza e la cura, può supportare la donna consigliandole i vaccini da effettuare prima, durante e dopo la gravidanza”. Così la Presidente della FNOPO, la Federazione Nazionale degli Ordini della Professione di Ostetrica, Silvia Vaccari, durante il suo intervento nel corso dell’evento “LA VACCINAZIONE IN GRAVIDANZA. L’IMPORTANZA DELLA PREVENZIONE PRIMARIA”, tenutosi oggi (10 aprile 2024) e svoltosi presso il Senato della Repubblica su iniziativa della Senatrice Maria Domenica Castellone in collaborazione con Fondazione Onda ETS e SIGO – Società italiana di ginecologia e ostetricia.

 “Alcune malattie infettive, oggi prevenibili con la vaccinazione, infatti, se contratte durante la gravidanza possono essere pericolose per la mamma e anche per il bambino, perché l’infezione può passare attraverso la placenta e provocare danni al feto, aborto o parto prematuro – continua la Presidente Vaccari -. Per questo, l’ostetrica/o in questo ambito, come in tutti gli altri di sua competenza, favorisce una informazione corretta ed appropriata scientificamente validata, al fine di ottenere il consenso informato, sulla base di una vera e propria alleanza terapeutica con la persona. L’ostetrica/o, nel rispetto dei programmi di salute multidisciplinari e integrando le attività di sua competenza a quelle degli altri professionisti, è costantemente impegnata nella promozione della salute globale e riproduttiva della persona fornendo un’informazione corretta, appropriata e personalizzata rispetto agli stili di vita. Nell’ambito delle vaccinazioni, ad esempio, è doveroso sottolineare che non tutte quelle di cui disponiamo possono essere effettuate durante la gravidanza. Quelle contro la rosolia e la varicella, ad esempio, vanno fatte almeno un mese prima del concepimento oppure dopo il parto”, aggiunge la Presidente Vaccari.

 “La rosolia è molto pericolosa soprattutto se contratta dalla donna in dolce attesa durante il primo trimestre. Per la varicella i rischi maggiori si corrono nei giorni prossimi al parto. Le conseguenze per il nascituro possono essere davvero gravi: difetti della vista e dell’udito, malformazioni cardiache, danni cerebrali, danni al fegato o alla milza, alterazioni ossee e aborto spontaneo. Per questo, se una coppia sta programmando una gravidanza dovrebbe preoccuparsi di sapere se la futura mamma ha già contratto queste malattie oppure se è stata vaccinata – spiega la Presidente della FNOPO -. In caso negativo, entrambe le vaccinazioni possono essere effettuare gratuitamente prima del concepimento presso gli ambulatori della propria Azienda sanitaria di riferimento. Se una donna dovesse scoprire solo durante la gravidanza di essere ancora suscettibile a queste malattie, allora dovrà cercare di tutelarsi, evitando il contatto con persone ammalate e poi, dopo il parto, vaccinarsi per preservare il piccolo appena nato. Le vaccinazioni anti rosolia e varicella possono essere inoculate anche durante l’allattamento”.

“Altre vaccinazioni, invece, come quelle antinfluenzale e antipertosse possono essere somministrate anche durante la gestazione – continua la Presidente Vaccari -. Bisogna farle per evitare di contrarre infezioni che possono portare ad ospedalizzazione ed a complicanze sia per la salute della mamma, che nel neonato. Le vaccinazioni antinfluenzale e antipertosse, ad esempio, se eseguite al secondo o terzo trimestre di gravidanza consentono lo sviluppo di anticorpi materni in grado di superare la barriera placentare, proteggendo così anche il neonato da queste infezioni durante i suoi primi mesi di vita. L’influenza può essere rischiosa sia per la mamma, poiché in gravidanza le donne hanno un rischio aumentato di sviluppare complicanze gravi fino alla morte, specie quelle che soffrono di asma, diabete o che sono obese. Fra le possibili complicanze per il feto, invece, ci sono: parto pretermine, basso peso alla nascita, malformazioni fetali, aborto e morte neonatale. La vaccinazione durante la gravidanza è, dunque, indispensabile. Oltre ad essere efficace è assolutamente sicura sia per la madre che per il suo bambino. L’ostetrica/o, infatti, presta sempre la sua assistenza nel pieno rispetto della dignità e la libertà della persona, promuovendone la consapevolezza in funzione dei valori etici, religiosi e culturali, nonché, delle condizioni sociali nella esclusiva salvaguardia della salute degli assistiti. L’ostetrica/o riconosce il valore della ricerca e pertanto si impegna nella promozione e nella realizzazione della ricerca, della sperimentazione clinica e assistenziale ponendo – conclude la Presidente della FNOPO – particolare attenzione a quella di genere nel rispetto dei diritti inderogabili della persona”.

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