Sul caso interviene il segretario provinciale Alfredo Sepe.
Gli Infermieri e gli operatori sanitari delle Medicine B e C dell’Ospedale Maggiore di Bologna non ce la fanno più e si rivolgono alla FIALS per vedere ascoltate lamentele ed esigenze. Accoglie il loro appello Alfredo Sepe, Segretario Provinciale del sindacato delle autonomie locali e della sanità, che prende carta e penna e scrive al Direttore Generale dell’Unità Sanitaria Locale. L’esponente sindacale chiede “l’immediata risoluzione delle criticità” presenti nell’Unità Operativa e nello specifico nei settori B e C. Ecco cosa ha chiesto più nel dettaglio.
Gli Infermieri e gli operatori sanitari del reparto si sentono continuamente demansionati e mortificati. E finora nessuno è intervenuto seriamente ad accogliere e a farsi portavoce sul loro disagio. Ci ha pensato Sepe.
La missiva di Alfredo Sepe (FIALS) alla Direzione Generale dell’USL di Bologna.
Criticità Medicine B e C – 11piano OM – Segnalazione Urgente e Richiesta Intervento Immediato.
Spettabile Direttore Generale,
siamo stati da sempre contrari alla riorganizzazione delle Aree Mediche dell’Ospedale Maggiore, a differenza di CGIL CISL UIL FSI che hanno appoggiato tale rimodulazione organizzativa/gestionale a discapito degli operatori e della qualità dell’assistenza.
Nello specifico, si registra un amento esponenziale del numero di degenti (da 36 a 40) restando invariato il numero di personale in servizio, con evidenti ricadute sulla qualità delle prestazioni clinico/assistenziali a favore dell’utenza e un aumento esponenziale dei carichi di lavoro, di conseguenza aumenta il rischio per gli operatori di incorrere in casi di responsabilità disciplinare.
Risulta molto opaco il percorso di gestione/accoglienza dei degenti, soprattutto delle cd. urgenze, percorsi che andrebbero definiti in maniera chiara e precisa, con evidente aumento della dotazione organica dedicata, al fine di evitare confusione organizzativa e gestionale.
L’aumento dei carichi di lavoro, la carenza di organico, la confusione organizzativa/gestionale, deteriora la qualità dell’assistenza e la professionalità degli infermieri, che di fatto vengono costantemente demansionati e mortificati professionalmente.
Dulcis in fundo, si effettuano doppi turni, rientri sul giorno di riposo e difficoltà ad andare in ferie, con evidenti violazioni del CCNL e delle normative che regolamentano l’orario di lavoro.
Infine si rilevano criticità di natura logistico/funzionale, dal microclima alla grandezza di stanze e corridoi, fino alla mancanza del bocchettone dell’ossigeno, criticità pericolose per pazienti e lavoratori.
Per quanto sopra descritto chiediamo una risoluzione immediata delle criticità succitate, visto anche il coinvolgimento dell’Ordine degli Infermieri, troppe volte sordo e disinteressato a dinamiche di questa rilevanza.
Dott. Alfredo Sepe – Segretario Provinciale FIALS Bologna