Il tema delle liste d’attesa in Emilia-Romagna è al centro del dibattito pubblico, con l’Assessore Regionale alla Sanità, Raffaele Donini, che propone una soluzione controversa: rivolgersi alle strutture private accreditate per ridurre le liste d’attesa.
Il tema delle liste d’attesa è, mai come adesso, attuale in Emilia-Romagna. L’Assessore Regionale alla Sanità, Raffaele Donini, ha by-passato l’Assemblea Regionale annunciando, nel corso di una conferenza stampa, il piano tagli liste d’attesa. Ma entriamo nel dettaglio di quanto pianificato dal sopracitato Assessore.
Liste d’attesa in Emilia-Romagna, il piano di Donini
Donini ha annunciato un piano per ridurre le liste d’attesa a partire dall’anno corrente. Quest’ultimo, nel dettaglio, prevede di aumentare l’offerta coinvolgendo le strutture private accreditate. Il modus operandi prevede l’apertura delle agende e l’introduzione di liste per la registrazione delle richieste inevase, che verranno smaltite in ordine cronologico. Evitando così che il cittadino ricontatti, nuovamente, il servizio di prenotazione. Un piano che risulta essere il terzo tentativo della giunta Bonaccini di salvare il salvabile. Nel 2020, dopo l’emergenza Covid, il duo Bonaccini-Donini ha narrato lo sforzo fatto per recuperare le prestazioni arretrate a causa della pandemia. Nel 2021, invece, hanno addirittura annunciato il 90% delle prestazioni recuperate.
La posizione del Segretario Regionale Sepe
Alfredo Sepe, Segretario Regionale Fials Emilia-Romagna, è intervenuto così sulla questione: “Tra promesse e realtà, direi che è arrivato il momento di raccontare la verità sulle questioni relative alle liste d’attesa in Emilia-Romagna. Pongo un quesito chiave per dirimere la controversia: com’è possibile che Donini pensi di salvare la sanità pubblica rivolgendosi alle strutture private? È, di fatto, una contraddizione in termini. Così facendo l’Assessore Donini finisce per pagare i privati al fine di recuperare le prestazioni arretrate che dovrebbero essere svolte dalla sanità pubblica, previo riorganizzo della stessa che passa necessariamente dall’aumento dell’organico”.
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