E’ grave lutto nel mondo della sanità piacentina dopo la scomparsa di Roberto Ferraboschi, punto di riferimenti di tutti gli Infermieri del Servizio 118. Aveva 70 anni.
«Come professionista è stato un infermiere da cui sicuramente prendere spunto e raccogliere tanti modi di saper conoscere il paziente – ricorda Stefano Nani, dirigente Professioni sanitarie Area Emergenza territoriale 118 – Umanamente era una persona capace di stare nel gruppo e di fare gruppo, in un modo sicuramente tutto particolare e che lo contraddistingueva e lo faceva apprezzare in maniera indiscutibile. La sua scomparsa è una grande perdita per il 118 di Piacenza, che lui stesso ha contribuito a far nascere nei primi Anni 90 grazie all’impegno di quella generazione di infermieri che hanno anche portato a una crescita della professione sul nostro territorio». E’ quanto ricorda il collega Giampietro Bisaglia su Il Piacenza.
Roberto aveva iniziato il suo servizio sulle ambulanze a Piacenza già negli anni Ottanta – sul famoso “Pellicano” – quando ancora il 118, fondato poi da Maurizio Saltarelli, non era ancora nato. «Un professionista serio e preparato, che è stato sull’ambulanza dall’inizio alla fine della sua carriera professionale – aggiunge Alessandro Gandolfi, coordinatore del 118 di Piacenza – Era anche apprezzato da tutti noi colleghi per le sue invenzioni e le innovazioni pratiche introdotte anche nel nostro lavoro. Come collega era di una simpatia davvero unica».
Ferraboschi aveva raggiunto la pensione qualche anno fa, ma nonostante questo aveva proseguito il suo impegno come soccorritore volontario sui mezzi della Pubblica assistenza Croce Bianca.
«L’ho conosciuto tantissimi anni fa quando ho iniziato come volontario sulle ambulanze della Croce bianca – ricorda Paolo Rebecchi, coordinatore Anpas di Piacenza – perché allora, per i primi tempi, uscivamo in affiancamento al personale dell’azienda. E una volta infatti mi promise che quando sarebbe andato in pensione, sarebbe venuto da noi a fare il volontario. E cosi poi è stato. Aveva un background professionale di grande spessore, ma prestava comunque il suo servizio da volontario con grande umiltà, e sempre con il sorriso e tanta disponibilità».
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