La Sindrome dell’Intestino Irritabile al centro del XXX Congresso Nazionale delle Malattie Digestive.
La Società Italiana di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva (SIGE) affronta la sindrome dell’intestino irritabile, un disturbo della funzione motoria del tratto digestivo che colpisce tra l’8 e il 13% della popolazione occidentale. Il tema è al centro del XXX Congresso Nazionale delle Malattie Digestive, organizzato dalla 10 (Fismad), che si terrà a Roma dall’11 al 13 aprile presso l’Hotel Ergife.
La diagnosi della sindrome è clinica e viene formulata attraverso un attento ascolto del paziente e la valutazione dei sintomi con questionari standardizzati. Secondo le linee guida Roma IV, la diagnosi è confermata solo in presenza di dolore. I sintomi principali includono gonfiore, mal di pancia, alterazione della evacuazione e dolore.
“La sindrome dell’intestino irritabile è più diffusa nella popolazione femminile, soprattutto tra le fasce giovanili e tra i 60-70enni che mantengono uno stile di vita attivo”, spiega Bruno Annibale, ordinario di Gastroenterologia all’Università Sapienza Roma. “A essa spesso si associano disturbi dell’umore, come depressione e ansia”.
Nel corso degli ultimi anni, numerosi studi scientifici hanno evidenziato un legame tra la sindrome dell’intestino irritabile e la flora batterica intestinale. Tuttavia, i meccanismi attraverso i quali la flora batterica influenza la funzionalità intestinale non sono ancora completamente compresi a causa della complessità e della variabilità dei microorganismi presenti nel tratto digestivo.
“Le conoscenze sul microbioma, ovvero sull’insieme del patrimonio genetico e delle interazioni ambientali della totalità dei microrganismi dell’intestino, sono ancora in fase sperimentale e non sono ancora state integrate nella pratica clinica”, afferma Luca Frulloni, Presidente della SIGE e ordinario di Gastroenterologia dell’Università di Verona.
Per quanto riguarda l’utilizzo clinico dei test fecali del microbiota, Annibale sottolinea che “si tratta principalmente di test commerciali che non sono stati validati dalle società scientifiche internazionali. L’interpretazione di questi test è ancora lontana dal diventare un esame diagnostico affidabile”.
Il Congresso rappresenta quindi un’importante occasione di confronto e aggiornamento per gli specialisti del settore, al fine di migliorare le strategie diagnostiche e terapeutiche per la gestione della sindrome dell’intestino irritabile.
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