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martedì, Marzo 19, 2024
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Vac Therapy: pressione topica negativa per gestire lesioni e ferite cutanee difficili.

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I miracoli della pressione topica negativa. Ecco come funziona la Vac Therapy, utilizzata prevalentemente per la gestione delle lesioni e delle ferite cutanee difficili.

Spesso sentiamo parlare di Vac Therapy e di lesioni cutanee difficili, ma non sempre sappiamo di cosa si tratta o non abbiamo mai utilizzato questo presidio per intraprendere una discussione in merito degna di nota. Innanzitutto va ricordato che il presidio medicale può essere utilizzato solo su alcuni tipi di ferite e che la pressione topica negativa può portare nella stragrande maggioranza dei casi ad una guarigione definitiva. Infermieri e Medici specializzati la usano quotidianamente in tutto il mondo.

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Pubblicavo un articolo simile qualche anno fa su un altro quotidiano, che dirigevo. Allora, come oggi, l’argomento era di grande interesse. A distanza di tempo la Vacuum Assisted Closure Therapy (Vac Therapy) resta uno degli strumenti più appropriati da utilizzare per determinate lesioni della cute che non guariscono con le medicazioni tradizionali o avanzate.

Vac Therapy: un pò di storia.

Fu introdotta in Europa nel lontano 1994 e successivamente negli Stati Uniti d’America un anno più tardi. In quasi 25 anni di vita studi sulla Vac Therapy hanno dimostrato la sua validità in tanti ambiti. Essa è stata prescritta per il trattamento di 9 milioni di lesioni a livello planetario.

La pressione topica negativa, che è alla base del successo dello strumento medicale, ha ridato speranza a milioni di pazienti portatori di ferite profonde e/o estese, complesse e difficili da guarire.

Vac Therapy oggi.

Infermieri e Medici specializzati, come accennavamo nell’attacco a questo servizio, la utilizzano in maniera quotidiana in tutti gli ambiti dove è richiesta: dal domicilio alle chirurgie, dalle sale operatorie ai centri specifici per lesioni difficili.

Le lesioni (acute o croniche) rappresentano un momento spesso invalicabile. La vita dei Pazienti è fortemente limitata. Ad una lesione sono strettamente legati: infezioni e dolore. Se non ben gestite possono anche portare alla trapasso terreno del nostro assistito.

Per questo motivo entrano in gioco il sapere scientifico, le competenze, l’esperienza degli Infermieri specialisti e di quei pochi Medici che in Italia e nel mondo si occupano di wound care. Grazie a loro milioni di utenti sono guariti in tutto il mondo negli ultimi 5 lustri (si parla di circa 5-6 milioni di persone).

La VAC Therapy è un sistema integrato. Essa favorisce la guarigione delle lesioni attraverso un sofisticato dispositivo che agisce attraverso la suzione topica, favorendo la rivascolarizzazione, riducendo al minimo i rischi di infezioni e garantendo il giusto bio-clima tissutale.

La Vac Therapy è molto semplice da utilizzare.

Basta un buon addestramento e un minimo di esperienza/conoscenza dei processi riparativi dei tessuti umani.

Per la Vac Therapy la preparazione del materiale deve essere meticolosa.
Per la Vac Therapy la preparazione del materiale deve essere meticolosa.

Da non dimenticare di:

  • settare bene l’apparecchiatura;
  • collegarla attraverso specifici dispositivi sterili al letto della ferita;
  • applicare l’apposita medicazione trasparente (adattata al letto della ferita) utile a creare la giusta pressione negativa (il vuoto).

Per meglio utilizzarla serve un apposito corso di formazione di circa 12 ore.

Economicità, efficacia ed efficienza del prodotto.

La Vac Therapy è un prodotto che abbina perfettamente l’economicità dei costi, l’efficienza e l’efficacia, migliorando sensibilmente la qualità della vita del Paziente. Non è invasiva ed è alquanto dinamica e attuale.

E’ utilizzata per ridurre lesioni acute/croniche che poi saranno trattate con medicazioni avanzate in un secondo momento.

Preparare bene il letto della ferita

La Vac Therapy è adattabile alle situazioni più estreme e dà sempre ottimi risultati, ovviamente se ben gestiti tutti i processi di cura.
La Vac Therapy è adattabile alle situazioni più estreme e dà sempre ottimi risultati, ovviamente se ben gestiti tutti i processi di cura.

Occorre ricordarsi di lavorare sempre in sterilità. Non possiamo in alcun modo contaminare il letto della ferita. Quindi ricordatevi di:

  1. preparare un campo sterile;
  2. posizionare al suo interno tutto il materiale occorrente.

Troverete nell’apposito kit:

  1. componenti monouso;
  2. medicazioni in schiuma (quasi sempre di colore scuro);
  3. tubi connettori;
  4. pellicola trasparenti latte-free;
  5. contenitori per la raccolta dei rifiuti biologici,
  6. soluzione fisiologica per la detersione;
  7. garze sterili;
  8. forbici sterili;
  9. attrezzature per il debridement.
Con la Vac Therapy è possibile intervenire nei casi di lesioni difficili da gestire e ubicate in aree tessutali spesso non raggiungibili con altri mezzi.
Con la Vac Therapy è possibile intervenire nei casi di lesioni difficili da gestire e ubicate in aree tessutali spesso non raggiungibili con altri mezzi.

Tenete ben presente che per la Vac Therapy sarà necessario:

  1. studiare bene le condizioni della ferita, tenendo conto anche delle condizioni perilesionali e stabilendo quali indicazioni adottare, il livello di pressione da determinare e il tipo di terapia da adottare;
  2. fotografare la ferita e conservare l’immagine in archivio in una cartella specifica contenente il nome del paziente, il giorno della rilevazione e la struttura di ricovero (anche se è in una
    abitazione privata);
  3. detergere la ferita e i tessuti perilesionali;
  4. proteggere la cute circostanti;
  5. posizionare la rete di silicone adattandola alla ferita, possibilmente mediante l’utilizzo di guanti sterili e di forbici sterili;
  6. inserire la spugna (quasi sempre di colore scuro) ed il tubicino di connessione (piuttosto esteso);
  7. sigillare la ferita;
  8. connettere la spugna con la VAC;
  9. rivalutazione tutto prima di azionare la macchina;
  10. monitorare la ferita e soprattutto il dolore;
  11. monitorare il corretto funzionamento della VAC;
  12. cambiare la medicazione ogni 48-72 ore o anche prima se ce n’è bisogno.

Se ogni cosa non è al suo posto (per esempio il tubo connettore non è collegato bene o non è stata creata una buona camera di suzione) la macchina non si avvia e dà un segnale di errore indicando la possibile causa. Il più delle volte il tutto si risolve con piccoli accorgimenti, ma non è raro il caso in cui occorre ripristinare l’intera medicazione. Per questo occorre state attenti a tutto e nei minimi particolari.

I costi.

Costa tantissimo acquistarla, ma la si può tranquillamente affittare con costi che vanno dai 100 ai 500 euro al giorno. L’attrezzatura si può locare a meno se la si prende in gestione per uno o due anni. Ovviamente nel prezzo sono comprese anche le medicazioni e tutti i presidi medicali necessari, oltre all’assistenza tecnica.

L’utilità in sintesi della Vac Therapy.

  1. avvicina i lembi della ferita;
  2. rimuove il materiale infetto;
  3. fornisce un ambiente umido e chiuso;
  4. incrementa la perfusione locale;
  5. attiva il processo riparativo;
  6. promuove la formazione del tessuto di granulazione;
  7. favorisce la formazione di nuove cellule;
  8. si può applicare su molti tipi di ferite: lesioni da decubito, lesioni vascolari, sindromi
    compartimentali.

Indicazioni terapeutiche.

La Vac Therapy è indicata per ferite:

  1. croniche;
  2. acute;
  3. ustioni a spessore parziale;
  4. innesti cutanei;
  5. rotazione di lembi;
  6. trasposizione di lembi;
  7. deiscenze;
  8. traumatiche.

Le contro-indicazioni.

La Vac Therapy non è indicata per tutte le ferite. Purtroppo non può essere applicata in presenza di:

  1. osteomielite non trattata;
  2. tessuto necrotico con di escara (necessario un preventivo debridement chirurgico o autolitico);
  3. presenza du organi o vasi sanguigni esposti;
  4. emostasi difficoltosa della ferita.

Attenzione!

Vi sono ambiti assistenziali in cui è necessario adottare le dovute precauzioni. Ad esempio in presenza di:

  1. emorragie e terapie anticoagulanti in atto;
  2. ridotta emostasi della lesione;
  3. lesioni addominali con fistole enteriche.
  4. vasi sanguigni e/o organi e/o tendini esposti;
  5. vasi e organi fragili, irradiati o ricuciti;
  6. frammenti ossei.

Oltre alla Vac Therapy esistono anche altri sistemi simili sul mercato mondiale, ma finora si è visto che l’unica in grado di dare risultati effettivi è il prodotto che vi abbiamo presentato oggi. Tutte utilizzano come principio attuatore la pressione topica negativa.

E voi l’avete mai usata? Scriveteci a: redazione@assocarenews.it

Dott. Angelo Riky Del Vecchio
Dott. Angelo Riky Del Vecchiohttp://www.angelorikydelvecchio.com
Nato in Puglia, vive e lavora in Puglia, Giornalista, Infermiere e Scrittore. Già direttore responsabile di Nurse24.it, attuale direttore responsabile del quotidiano sanitario nazionale AssoCareNews.it. Ha al suo attivo oltre 15.000 articoli pubblicati su varie testate e 18 volumi editi in cartaceo e in digitale.
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