Interviene sulla questione la Federazione Nazionale degli Ordini della Professione Ostetrica e gli OPO della Calabria. Percorso nascita unificato per donne e professionisti sanitari.
“I recenti fatti di cronaca hanno, ancora una volta, tristemente acceso l’attenzione sull’inderogabile necessità di promuovere l’appropriatezza e la sicurezza del percorso nascita per le donne e i professionisti sanitari, in modo uniforme in tutti i punti nascita” – affermano le componenti del Comitato centrale della Federazione Nazionale degli Ordini della Professione di Ostetrica, le quali lanciano il loro appello.
- È inaccettabile che, in presenza di standard di appropriatezza e di sicurezza individuati a livello nazionale, vi possano essere modelli organizzativi di assistenza alla nascita difformi sul territorio nazionale come emerge dal Piano Nazionale Esiti (PNE).
- È inaccettabile che, ignorando il diritto costituzionale alla salute (art. 32 Cost.), vi possano essere donne che ricevono un’assistenza diversificata in termini di appropriatezza e di sicurezza delle cure per loro e per i loro bambini e spesso non adeguata.
- È inaccettabile che vi siano ostetriche che operano in strutture sanitarie dove appropriatezza e sicurezza delle cure non sempre sono garantite a causa del mancato adeguamento agli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all’assistenza ospedaliera (DM 70/2015).
- È inaccettabile che, solo in alcune regioni, sia disponibile una rete di strutture che, in modo uniforme, gestisca il percorso nascita e quindi tutto il percorso perinatale secondo livelli di appropriatezza nell’ambito della fisiologia o della patologia nella piena integrazione territorio-ospedale (ASR /2010).
- È inaccettabile che nel Terzo Millennio si debba registrare, a seguito del parto, la morte di una giovane donna che aveva davanti a sé tutta una vita da vivere con i figli e la sua famiglia.
“In Italia, sebbene le Istituzioni preposte abbiano elaborato ed emanato una serie di norme dirette alla promozione e al miglioramento della qualità, della sicurezza e dell’appropriatezza degli interventi assistenziali nel percorso nascita, tuttavia tali norme non risultano applicate uniformemente sul territorio nazionale (ASR/2010, DM 70/2015, DM 11/2015) – spiegano ancora i vertici nazionali FNOPO – . Nello specifico la Regione Calabria, recependo l’ASR del 2010, ha emanato un serie di norme che non hanno trovato reale applicazione, producendo di fatto una offerta assistenziale non sempre appropriata e sicura per le donne e il nascituro (D.P.G.R. Regione Calabria n° 28/2012)”.
Per tutto quanto sopra, la Federazione Nazionale degli Ordini della Professione Ostetrica e gli Ordini della Regione Calabria (Catanzaro/Crotone/Vibo Valentia, Cosenza e Reggio Calabria) al fine di dare sicurezza alle donne, al nascituro, alle Ostetriche e a tutti i Professionisti sanitari chiedono alle Autorità preposte e ai decisori politici di promuovere l’applicazione di quanto già previsto dalla normativa vigente, nazionale e regionale, e chiedono di individuare e definire eventuali responsabilità per la loro mancata applicazione.
La FNOPO e gli OPO della Regione Calabria si rendono disponibili sempre a ogni possibile forma di collaborazione in ogni occasione ritenuta opportuna dalle Autorità preposte per rendere concreto il diritto costituzionalmente garantito alla salute.