Gaza: la guerra sta uccidendo molti medici e infermieri. Le bombe uccidono due volte: chi è sotto e chi dovrebbe essere curato da chi è già morto.
I bombardamenti israeliani a Gaza hanno raggiunto un livello di efficienza oltre ogni aspettativa, risultato di un mix di armi e di strategia militare mirata all’annientamento.
Negli ultimi giorni si sono infatti intensificati gli attacchi, sopratutto notturni, dell’aviazione israeliana, con tonnellate di bombe sganciate sulle città della striscia.
In questa pioggia di morte nessuno ha scampo: nè i militari, nè i cittadini. E fra di essi giunge la notizia che molti infermieri e medici hanno già perso la vita (non ultimo Al-Aouf, medico luminare in prima linea nel contrasto all’epidemia da Covid-19 nella regione).
Se le armi uccidono direttamente, il durissimo embargo imposto uccide indirettamente.
Nei punti ospedalieri della striscia mancano da sempre materiali a sufficienza. Negli ultimi giorni sono peggiorate le condizioni igienico-sanitarie a causa della quasi assenza di energia elettrica e della compromissione del sistema idrico e fognario.
E, con gli ultimi decessi, adesso mancano sempre di più i professionisti sanitari, vittime sotto le macerie.
Insomma, le macerie uccidono chi vi è sotto. Ma anche chi deve farsi curare.
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