Bacerei il Giudice, responsabile della sentenza allegata! Il Giudice riconosce l’Indennità di terapia Intensivaai dipendenti del Pronto Soccorso, ma, non di default! Nella sentenza che sotto riporto per intero, si riconosce l’Indennità di Terapia Intensiva ai dipendenti del Pronto Soccorso, ma che realmente svolgono, documentabili, attività di terapia intensiva.
Il CTU, pare abbia dimostrato che le attività di un infermiere, assegnato ai Codici Rossi, al Pronto Soccorso, sono interamente sovrapponibili alle attività di un infermiere in rianimazione, quindi meritevole di riconoscimento “dell’indennità di rischio e disagio“.
Questa, una sentenza che potrebbe aprire il via a molte altre?
Cordialmente.
Coordinamento Regionale Nursing Up Lazio
Laura Rita Santoro
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TRIBUNALE di CASSINO – Sez. Lav. – (estensione del diritto alla indennità di terapia intensiva e sub-intensiva)
§ – la sussistenza del diritto alla percezione dell’indennità di terapia intensiva e sub-intensiva è condizionata al mero svolgimento di un “servizio” infermieristico nelle terapie intensive o sub-intensive e non, invece, all’adibizione ad un reparto (Struttura Operativa) di terapia intensiva o sub-intensiva.
L’erogazione dell’indennità accessoria è collegata a particolari condizioni di lavoro, che prescindono, dalla destinazione del personale infermieristico ad uno specifico reparto di terapia intensiva, laddove viene valutato, invece, il rischio o il disagio oggettivamente connesso ad un certo servizio.
Pertanto, allorquando l’infermiere addetto al Pronto Soccorso del P.O., sia stato adibito in maniera continuativa ad un servizio qualificabile come di terapia intensiva e/o sub- intensiva dovrà vedersi riconosciuta la relativa indennità. [Avv. Ennio Grassini – www.dirittosanitario.net]