Gli Infermieri Italiani sono sempre più delusi: gli stipendi sono da fame, riconoscimenti professionali mancano, lo sfruttamento è all’ordine del giorno.
Carissimo Direttore di AssoCareNews.it,
raccolgo con profonda amarezza le esternazioni della collega di sala operatoria che si e’ licenziata in quando fortemente delusa dal trattamento economico percepito, addirittura inferiore a quello di un OSS. Premettendo che non e’ mia intenzione sminuire il lavoro di questa figura di supporto, ritengo che la collega ha ragione al mille per cento ma abbandonare non e’ stata la scelta giusta.
Io sostengo che la nostra categoria potrebbe essere una forza se solo si liberasse delle tante, troppe dinamiche clienterali che purtroppo seguitano a verificarsi a nostro stesso discapito.
Invece di essere uniti e fare fronte unico, si seguita a pensare al proprio orticello e codi’ facendo resteremo sempre indietro ed insoddisfatti della nostra bella professione. Ci dobbiamo mettere in mente che i sindacati non ci hanno mai permesso di avere i giusti riconoscimenti giuridici ed economici.
Mentre a noi facevano e fanno credere che lottano per i ns interessi, in altre sedi si incontrano con politici o dirigenti aziendali ottenendo favori per propri interessi personali.
Nel caso della collega e’ successo proprio questo credo, perche’ credo che non sia possibile che in Italia, a seconda di quale Azienda si sia dipendente l’Infermiere abbia degli stipendi nettamente diversi, questo succede perche’ si permette al datore di lavoro sia di non applicare i relativi contratti ma anche di non contrattare quegli istituti a contrattazione decentrata. Ripeto che siamo in quasi quattrocentomila in Italia e ci metteremmo pochissimo a farci ascoltare dai porci politici, scendendo in piazza, rivendicando cio’ che altri professionisti (medici), hanno ottenuto a ripetizione negli ultimi venti anni.
Anch’io sono deluso per uno stipendio scandaloso, dopo oltre quarant’anni di servizio pensavo di poter enne andare in pensione soddisfatto, mentre invece me ne vado deluso ed incazzato.
Ezio Del Grosso, Infermiere
