Ci scrive Raffaella Cattarin, OSS: “noi Operatori Socio Sanitari sottopagati perché in prevalenza donne e grazie a complicità dei sindacati”.
Buongiorno Direttore,
vi seguo da parecchio, perché anch’io ho fatto per parecchi anni l’OSS, dapprima in cooperativa e poi presso l’ASL.
Le differenze remunerative sono sostanziali, anche se comunque le retribuzioni medie anche nelle aziende ospedaliere sono basse.
I sindacati fanno poco anche perché spesso sono collusi. Poi è anche una questione discriminatoria culturale, essendo un lavoro di assistenza e prevalentemente eseguito da donne si tende a pagare poco, perché si sa che il lavoro cosiddetto femminile in Italia è poco riconosciuto.
Le cooperative ne traggono dei profitti smisurati con le paghe da fame che danno (li chiamano soci, ma de che?).
E tutto questo succede col benestare dei sindacati, della politica, quella delle caste.
Grazie e buon lavoro.
Raffaella Cattarin, OSS