Attestati OSS e OSSS fasulli. Parte il processo dopo l’inchiesta “Azzeccagarbugli”. Ex-sindaco ed ex-deputato alla sbarra.

Ancora polemiche sugli Attestati fasulli per OSS e OSSS in Puglia. Parte il processo dopo l’inchiesta “Azzeccagarbugli”. Ex-sindaco ed ex-Deputato alla sbarra.

Siamo sempre dell’idea che fino alla fine del processo sono tutti innocenti, anche se in Puglia è ancora vivo il clamore legato a presunti attestati fasulli rilasciati ad ignari aspiranti Operatori Socio Sanitari (OSS) sul Gargano. Ed entra nel vivo anche il processo dopo l’inchiesta su 32 persone e gli arresti di alcuni di loro legati all’operazione “Azzeccagarbugli“.

Nei giorni scorsi il Procuratore di Foggia Roberto Galli ha chiesto il rinvio a giudizio per le 32 persone coinvolte nell’inchiesta riguardante l’acclarata falsità dei titoli abilitanti per OSS e OSSS (operatori socio-sanitari con formazione complementare) rilasciati dal Centro studi “A. Manzoni” di San Nicandro Garganico (Foggia), peraltro “risultato non accreditato presso nessun ente regionale”.

Molti dei discenti hanno persino vinto concorsi pubblici per poi essere assunti e ritrovarsi improvvisamente senza lavoro e con relativa denuncia per falso.

Tornando al processo, sugli imputati, che ripetiamo restano innocenti fino a fine processo, pendono ben 80 capi di imputazione per fatti risalenti al periodo 2007-2022, inclusa un’accusa di associazione per delinquere (per 11 di loro).

Come si ricorderà le cronache della vicenda ci portano all’11 gennaio 2023, quando la Guardia di Finanza arrestò Nicandro Marinacci, ex-primo cittadino di San Nicandro Garganico ed ex-Deputato del Centro-Destra. Assieme a lui finirono ai domiciliari il figlio Vincenzo (già candidato sindaco e attuale consigliere di minoranza a San Nicandro) e il loro più importante collaboratore, ovvero Roberto Melchionda, allora segretario e factotum della scuola.

I tre – come ricordano i colleghi di Stato Quotidiano – dovranno comparire davanti al giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Foggia, Maria Luisa Bencivenga, il prossimo 10 luglio.

L’inchiesta scaturì dalle denunce sporte da coloro che ritenevano di aver conseguito l’abilitazione dietro il pagamento di quote che andavano da 600 a 3.000 euro, una volta risultati vincitori del concorso per l’assunzione di 137 oss, bandito nel 2018 dall’Azienda ospedaliera Riuniti di Foggia. Gli stessi, però, si erano visti recapitare dall’Ufficio concorsi dell’area per le Politiche del personale una determina recante il provvedimento di decadenza “per assenza del requisito specifico di ammissione del bando di concorso”, vale a dire del titolo abilitante di oss.

L’accusa pone Marinacci al vertice del presunto sodalizio criminale, ritenendolo promotore dell’associazione per delinquere.

Stando agli atti d’indagine “ha diretto le società che si sono susseguite nella gestione della scuola Manzoni, organizzato falsi corsi di formazione per operatori socio-sanitari, svolto personalmente le lezioni, partecipato alle commissioni d’esame, consegnato i falsi titoli abilitativi”.

Quando poi qualche studente si accorgeva della falsità dei titoli “ha fornito loro falsi attestati di formazione rilasciati da una cooperativa sociale della provincia di Napoli, oppure ha compiuto irregolarità nei corsi di formazione a cui venivano fatti partecipare gli studenti truffati, attraverso un consorzio di Napoli, in modo da sanare le posizioni pregresse”.

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