Si sono vissuti attimi di terrore in ospedale a Rimini. Paziente si sfila ago-cannula e aggredisce un Infermiere, schizzandogli il suo sangue negli occhi.
Si sono registrati attimi di terrore l’altro giorno presso l’Ospedale “Infermi” di Rimini, dove un Paziente nordafricano ha aggredito un Infermiere cospargendogli il viso con il proprio sangue.
Attimi di terrore per un infermiere. Un paziente si è tolto l’ago della flebo e ha schizzato di sangue l’operatore, raggiunto agli occhi. L’uomo, un 30 enne nordafricano, come riportano l’Ansa e le testate locali – sarebbe sieropositivo, ed stato denunciato all’Ospedale di Rimini con l’accusa di tentate lesioni.
Il paziente, ricoverato nella struttura vagava lungo una corsia del reparto dell”Ospedale Infermi’ quando, dopo avere manifestato comportamenti nervosi, si è tolto l’ago dal braccio e ha fatto schizzare il suo sangue verso il volto dell’operatore che stava camminando lungo il corridoio del reparto. Il paziente esagitato è stato messo in condizioni di non nuocere dai colleghi dell’infermiere intervenuti in suo soccorso mentre lo stesso operatore si è rivolto agli agenti del posto fisso di Polizia dell’ospedale. L’infermiere – come riporta la stampa riminese – è stato sottoposto ad una profilassi anti-Hiv, in attesa degli esiti degli esami.
E la Cisl esprime ferma condanna nei confronti di tali azioni che troppo spesso in forme dirette od indirette (vedi auto vandalizzate) vanno a colpire gli operatori della sanità. Scrive una nota: “Pur evidenziando che l’Azienda negli ultimi anni ha implementando il sistema di videosorveglianza nei servizi più a rischio ai fini della tutela e della salute dei lavoratori si osserva come queste azioni servano in parte come deterrente e per individuare i colpevoli ma che necessitino di ulteriori azioni di supporto nella prevenzione e contrasto di tali episodi. Fondamentale in tal senso l’apporto degli organismi di controllo che possono dare un contributo nell’elaborazione di procedure e soluzioni di maggior efficacia. E’ inoltre fondamentale che il personale in servizio venga sempre formato con formazione specifica oltre che in numero adeguato tenuto conto dei ritmi di lavoro crescenti in ragione della stagionalità senza dimenticare lo stato di emergenza sanitaria tutt’ora in corso.
In questo senso, si evidenzia che troppo spesso chi subisce un danno oltre che fisico ha ripercussioni psicologiche importanti ed è necessario che l’azienda lo accompagni ed aiuti in tutte le fasi di recupero e guarigione. Va affrontato quindi il problema intervenendo su più fronti al fine di prevenire ed arginare efficacemente il problema delle aggressioni sul luogo di lavoro”.