Michela Tenace, Operatrice Socio Sanitaria: “in RSA a Milano ci facevano cateterizzare, somministrare farmaci e addirittura fare prelievi”.
Ciao Direttore,
mi chiamo Michela Tenace e ho 38 anni. Da 12 anni faccio l’Operatrice Socio Sanitaria. Ho letto con attenzione quello che avete scritto nei giorni scorsi relativamente a OSS che effettuavano prelievi di sangue e inserivano cateteri vescicali.
Nella mia RSA, durante il periodo più brutto della Pandemia Covid, ovvero l’inferno 2020, non riuscivamo a trovare Infermieri e quei pochi in turno in struttura non riuscivano a coprire tutto il lavoro, così ci chiedevano spesso di aiutarli e qualche volta di sostituirli.
Per questo io ed altri colleghi ci siamo trovati a dover preparare e somministrare la terapia farmacologica, inserire cateteri vescica e qualche volta in estrema urgenza a fare anche qualche prelievo di sangue.
So di aver abusato della professione altrui e che non potevo farlo, ma come facevamo? Dovevamo lasciare gli assistiti da soli e senza cure? Ci siamo trovati di fronte ad una scelta e credo che come nella mia RSA anche in altre strutture similari in Italia e nel mondo abbiano fatto la stessa cosa. L’emergenza è emergenza e per salvare una vita non vi sono leggi che tengano.
Grazie direttore.
Buon lavoro.
Michela Tenace, OSS
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