Infermieri no vax: ogni Ordine fa un pò quel che gli pare.

Infermieri no vax e non vaccinati: ogni Ordine Professionale fa un pò quel che gli pare tra sospensioni, permissività e tanto imbarazzo.

Sulla questione degli Infermieri no vax o non vaccinati gli Ordini Professionali stanno creando l’ennesima situazione a macchia di leopardo in sanità.

Una situazione che genera malcontento rispetto qualsiasi posizione presa che porta molti direttivi a tergiversare.

Sospensioni, permissività e tanto imbarazzo.

Le situazioni provinciali sono però veramente distanti fra loro.

L’OPI Bergamo, presieduto dal presidente Solitro, ha appena sospeso 90 infermieri non vaccinati. Lo ha fatto dopo un iter comunicativo importante, sincerandosi della reale comprensione delle conseguenze da parte di questi iscritti.

Insomma, si è deciso per la tutela della figura infermieristica come soggetto sociale e sanitario. Una scelta di coraggio accolta da molti con un bel Chapeau!

L’OPI Viterbo, presieduto dal presidente Curzi, ha invece deciso di non sospendere nessuno. Una posizione che garantisce il diritto a non vaccinarsi, prediligendo il diritto personale del professionista. Molte polemiche per questa scelta, ma del resto la legge non obbliga la sospensione.

Tra gli Ordini che sperano di non dover prendere una posizione decisa, risulta peculiare la posizione dell’OPI Firenze-Pistoia, corte del presidente Massai. L’imbarazzo qui è amplificato a causa delle posizioni pubbliche di alcune cariche, di cui la Presidente della Commissione d’Albo (la partecipazione a manifestazioni di piazza e alcuni screenshots hanno portato molti iscritti a chiedere l’intervento da parte della FNOPI).

Tanto tanto imbarazzo per l’Ordine che sarà giudicato dal CCEPS sulla regolarità delle ultime elezioni, dove era stata esclusa l’unica lista avversaria, data pure per stravincente.

Autonomia degli OPI.

Prima che qualcuno invochi l’intervento della Federazione Nazionale occorre precisare che la Federazione non può e non deve minare l’autonomia dei singoli OPI provinciali.

In assenza di una normativa obbligante, ogni direttivo può scegliere una linea diversa. Come vale per le quote annuali, vale altrettanto per i provvedimenti in caso di rifiuto di vaccinarsi.

Resta quindi soltanto da appurare l’estrema diversità fra le varie culture amministrative. Tutto ovviamente sotto agli occhi dei cittadini, degli altri professionisti e della politica.