Con il taglio del cuneo fiscale arrivano gli aumenti stipendiali per Infermieri, OSS e Professioni Sanitarie: fino a 1000 euro in più.
A partire da gennaio 2024, molti lavoratori dipendenti vedranno un aumento netto nella propria busta paga grazie all’innalzamento del taglio del cuneo fiscale, confermato dalla nuova Legge di Bilancio per l’intero anno 2024. Il taglio è aumentato al 7% per i redditi fino a 25.000 euro e al 6% per i redditi fino a 35.000 euro. Gli aumenti riguarderanno anche Infermieri, Infermieri Pediatrici, Ostetriche, Fisioterapisti, Professioni Sanitarie, OSS, Tecnici e Amministrativi del SSN.
Il cuneo fiscale rappresenta la differenza tra lo stipendio lordo versato dal datore di lavoro e la busta paga netta ricevuta dal lavoratore, includendo imposte, contributi previdenziali e altre detrazioni. La riduzione del cuneo fiscale si traduce in una riduzione delle tasse per i lavoratori dipendenti, portando a un aumento dello stipendio netto.
La Legge di Bilancio 2024 conferma gli aumenti previsti per il periodo luglio-dicembre 2023, estendendoli per l’intero anno 2024. Tuttavia, questa riduzione si applica solo alle fasce di reddito comprese tra 35.000 e 25.000 euro, o sotto i 25.000 euro.
Ecco gli importi mensili aggiuntivi che i dipendenti riceveranno in busta paga, suddivisi per fasce di reddito interessate:
- Fino a 10.000 euro lordi all’anno: 44,92 euro in più al mese (-7%);
- Fino a 15.000 euro all’anno: 67,38 euro (-7%);
- Fino a 20.000 euro lordi all’anno: 76,82 euro (-7%);
- Fino a 25.000 euro lordi all’anno: 96,03 euro (-7%);
- Fino a 30.000 euro lordi all’anno: 90,49 euro (-6%);
- Fino a 35.000 euro lordi all’anno: 98,56 euro (-6%).
È importante notare che la tredicesima non sarà inclusa nei benefici della riduzione dei contributi. Il taglio del cuneo fiscale si applica a tutti i dipendenti, pubblici e privati, ad eccezione del lavoro domestico, purché non superino i redditi stabiliti. Il beneficio sarà erogato ai dipendenti pubblici tramite “NoiPa” con il cedolino del mese successivo a quello in cui viene riconosciuto il beneficio. Si prevede che circa 2,2 milioni di dipendenti pubblici in Italia beneficeranno di questa misura.
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