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UIL FPL. Emilia Romagna: “mancano Infermieri, OSS e Professioni Sanitarie”.

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Continua la riduzione del personale nelle aziende sanitarie pubbliche della Regione Emilia-Romagna. Dalla politica necessario un vero sostegno ai lavoratori dipendenti.

La lezione impartita dalla pandemia e la necessità di recuperare liste di attesa lunghissime non si concilia con la scelta di continuare a ridurre il personale. Rispetto alla fine del 2021, al 31 agosto del 2023 vi sono infatti ben 521 dipendenti in meno nella sola sanità pubblica romagnola.

La tendenza continua ad essere negativa, molto preoccupante se la si mette in relazione alle difficoltà nella gestione dei turni di lavoro e alla garanzia di ferie e permessi, agli spostamenti da un reparto all’altro, alle centinaia di migliaia di ore di straordinario richiesto e alle altrettante giornate di ferie maturate e non godute che sono segni inequivocabili di qualcosa che non funziona in un contesto peraltro nel quale malattie professionali, infortuni e assenze per malattia ordinaria sono altresì frutto di complessi carichi di lavoro e stanchezza psicofisica. Tutti fattori che, oltre a denotare come oggi si debba investire di più sul personale, determinano situazioni di stress e stanchezza e difficoltà nel poter coniugare i tempi di vita con quelli di lavoro.

Tutte queste problematiche si rispecchiano nelle scelte organizzative intraprese per fronteggiare all’interno dei singoli ospedali della Romagna le cosiddette assenze improvvise attraverso l’istituto della pronta disponibilità nei servizi aperti h24 sette giorni su sette. Una scelta per la quale la UILFPL ha già espresso le proprie preoccupazioni a riguardo. Infatti, prima sono da sistemare gli organici! Come si può scaricare ulteriore lavoro sui dipendenti se già ad oggi ci sono delle palesi difficoltà che si tramutano in costanti modifiche dei turni, spostamenti da un reparto all’altro e problematiche inerenti alla fruizione delle ferie? Le pronte disponibilità al contrario devono essere ricondotte a esigenze e situazioni di emergenza in assenza di cosiddette guardie attive.

É evidente quindi che a pagarne le spese sono ancora una volta i lavoratori vittime di continui tagli che stanno sfiancando la sanità pubblica e che solo a parole la politica dice di voler finanziare mentre i fatti sembrano dimostrare il contrario.

Posto che il tema organici rimane il più importante, vi sono anche altri aspetti che andrebbero perseguiti se si vogliono valorizzare i professionisti o sostenerli con una migliore qualità del lavoro. In quest’ottica sono da finalizzare con celerità diversi accordi integrativi all’interno delle aziende se non si vuole assistere passivamente ad un progressivo aumento di dimissioni che rappresenterebbero oltre che un danno anche una beffa se si considerano i costi pubblici per formare medici, infermieri e altre professionalità del nostro Sistema Sanitario Nazionale.

Come UILFPL abbiamo già evidenziato nei confronti dell’AUSL della Romagna alcuni significativi interventi da concretizzare, ad esempio, per quanto attiene il regolamento mensa aumentando il valore del buono pasto oggi fermo a un valore di euro 5.13, la necessità di valorizzare le attuali competenze avanzate dei professionisti sanitari, l’attivazione delle progressioni verticali, la definizione di un regolamento per i differenziali economici ex progressioni orizzontali, la riconferma a l’ampliamento, dopo gli accordi siglati nel 2022 e nel 2023, del Welfare aziendale quale strumento di garanzia di benefici e di sostegno al reddito in un quadro economico falcidiato dall’inflazione.

Il quadro complessivo non è del tutto roseo e se si vuole salvaguardare davvero la sanità pubblica bisogna per prima cosa sostenere e valorizzare le lavoratrici e i lavoratori del settore che ogni giorno sono in prima linea a tutela della salute pubblica; ma per farlo la politica, a patto che non abbia al contrario la volontà di spostare lentamente l’asse verso un sistema sanitario privato, non si deve fermare ai soli proclami propagandistici che alla luce delle condizioni attuali appaiono come una vera e propria presa in giro.

Comunicato UIL FPL Ravenna

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