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Cosa rischia un operatore socio sanitario che somministra farmaci a pazienti non collaboranti?

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Gli operatori socio-sanitari (OSS) sono figure professionali che forniscono assistenza diretta a persone fragili o bisognose di cure, e una parte importante delle loro responsabilità può coinvolgere la somministrazione di farmaci.

Tuttavia, la somministrazione di farmaci dovrebbe avvenire in accordo con le normative e le procedure stabilite, e la collaborazione del paziente è spesso un elemento chiave in questo contesto.

Se un operatore socio-sanitario somministra farmaci a pazienti non collaboranti, potrebbe essere esposto a diverse implicazioni legali e disciplinari. Alcune delle possibili conseguenze includono:

  • Abuso della Professione Medica ed Infermieristica;
  • Rischio per la salute del paziente: la somministrazione di farmaci a pazienti non collaboranti potrebbe comportare rischi per la salute dell’assistito. La mancanza di collaborazione potrebbe portare a errori nella somministrazione o a una risposta negativa ai farmaci.
  • Violazione delle normative e dei ruoli: le leggi che governano la pratica degli operatori socio-sanitari, compresa la somministrazione di farmaci, proibiscono questa attività.
  • Responsabilità civile e penale: se la somministrazione di farmaci causa danni, l’operatore socio-sanitario potrebbe essere soggetto a azioni legali di responsabilità civile o, in casi gravi, penale.
  • Sospensione dal lavoro e licenziamento.

È essenziale che gli operatori socio-sanitari agiscano in conformità con le normative nazionali, le politiche istituzionali e le migliori pratiche professionali. In caso di difficoltà con pazienti non collaboranti, è importante comunicare tempestivamente con i supervisori (Infermieri e Medici) e cercare soluzioni che garantiscano la sicurezza e il benessere del paziente.

La formazione continua sugli aspetti etici e legali della pratica sanitaria è fondamentale per gli operatori socio-sanitari, ma questo non significa che con un corso di perfezionamento possano somministrare farmaci ad utenti non collaboranti.

E qui viene in mente ai più la figura del cosiddetto OSS con Funzioni Complementari, che può eseguire determinate manovre, compreso la somministrazione di alcuni farmaci a pazienti collaboranti, sotto la supervisione dell’Infermiere.

Una sottile linea di suddivisione tra ciò che si può fare e ciò che non si può fare, che spesso mette gli OSS in difficoltà e di fronte a rischi incalcolabili dal punto di vista professionale, civile e soprattutto penale.

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