Coronavirus. Per il virologo Guido Silvestri il contagio è in picchiata, ma il Covid-19 non sparirà. Quindi attenzione.

Emergenza Coronavirus. Il virologo Guido Silvestri è stato molto chiaro: “il contagio è in picchiata, ma il Covid-19 non sparirà. Quindi attenzione a non allargare subito le maglie”.

Il virologo Guido Silvestri è stato molto chiaro: “per il momento possiamo dire che il virus è in ritirata e che stiamo andando lentamente, ma fermamente, verso la fine della prima ondata”. Il nostro è docente alla Emory University di Atlanta e co-fondatore del Patto trasversale per la scienza insieme a Roberto Burioni.

“Sarà fondamentale gestire la riapertura basandosi il più possibile sui dati scientifici ed epidemiologici di monitoraggio di un potenziale ritorno del virus; ovviamente nessuno conosce ciò che accadrà in futuro” – aggiunge il virologo sulla sua pagina Facebook.

Tre gli scenari possibili secondo Silvestri:

1. “Lo scenario peggiore è quello di un virus che torna verso dicembre-gennaio senza essersi attenuato, trovandoci senza terapie efficaci e pronto ad attaccare ampie fasce di suscettibili (cioè non immuni) soprattutto al Centro-Sud, ma anche al Nord. In questo caso la partita si giocherà a livello di prevenzione dei contagi ed è a questo che dobbiamo prepararci“;
2. “scenari intermedi sono basati sulla diffusione di un virus a patogenesi attenuata (letalità ridotta) e/o sulla presenza di terapie efficaci”;
3. “lo scenario migliore è quello del virus che si estingue e non torna più: uno scenario che io vedo poco probabile“, con chance di concretizzarsi inferiori al 10%, “ma che nessuno può escludere con certezza“.

Sulla base degli ultimi dati sulla diffusione dell’epidemia in Italia, Silvestri enfatizza che siamo ad ormai due settimane di fila di calo del numero totale di utenti ricoverati in Terapia Intensiva. Questo fa ben sperare per il futuro, ma non deve trarci in inganno.

I dati odierno suggeriscono “una potenziale riduzione di gravità di Covid-19″.

“Ci sono tre fattori principali che hanno contribuito (in misura che ancora non possiamo quantificare con esattezza) a questa ritirata del virus in Italia (e in molti altri Paesi); sono il cosiddetto lockdown (o isolamento sociale), lo stabilirsi di immunità naturale in una parte importante della popolazione e la stagionalità, che sappiamo valere per gli altri virus respiratori, tutti amanti della stagione invernale. Ricordo che, dei tre fattori, solo l’immunità naturale ci può proteggere contro il ritorno del virus in inverno. Però la durata di questa immunità non è ancora nota e dovrà essere monitorata nel tempo” – conclude Silvestri.

Speriamo bene.