Oggi presentiamo la tesi di laurea in Infermieristica della collega Serena Antonia Rosiello sul tema “Infermieri e la Contenzione meccanica nel Paziente Psichiatrico”.
La collega Infermiera Serena Antonia Rosiello presenta la sua tesi di laurea sul tema “La contenzione meccanica nel paziente psichiatrico: revisione bibliografica e studio osservazionale sulle percezioni degli infermieri e pazienti nei vari SPDC della provincia di Foggia” (ambito: Infermieristica in igiene mentale, AA 2019-2020), relata dal docente Dott. Giulio Ianzano dell’Università degli Studi di Foggia.

“Durante il tirocinio pratico svolto in questi 3 anni di studi, ho avuto l’opportunità di frequentare per due mesi l’SPDC di Foggia. Tale esperienza si è rivelata per me una tra le più formative, soprattutto dal punto di vista umano e personale, in quanto ho potuto sperimentare una sensibilità diversa e affascinante nella relazione terapeutica tra l’infermiere e il paziente psichiatrico, ho conosciuto le persone, prima dei pazienti, e le loro storie, il loro background culturale, ho vissuto in prima persona l’emergenza psichiatrica e da subito questa tematica ha suscitato in me forte interesse. Uno dei temi che mi ha maggiormente colpita, è stato sicuramente quello della contenzione; ho assistito alla messa in pratica di questa procedura, e con la curiosità che contraddistingue una studentessa, ho voluto elaborare una tesi di Laurea incentrata sul problema della contenzione, documentandone la storia, la diffusione, le questioni giuridiche, etiche e deontologiche, la sua correlazione con l’aggressività, comparando, infine, le percezioni di infermieri e pazienti negli SPDC di Foggia e San Severo, mettendo a confronto due metodologie di lavoro: il restraint e il no restraint” – ha spiegato nella sua prefazione la Rosiello.
Abstract.
Background: Il tema della contenzione rappresenta ancora un dibattito aperto e che manca di risposte definitive circa l’efficacia del suo impiego. La contenzione è definita come la restrizione intenzionale di un movimento o comportamento volontario della persona, ed è una pratica ancora utilizzata al giorno d’oggi, in strutture psichiatriche e non.
Obiettivo: Lo scopo della tesi è revisionare la letteratura e fornire uno studio sulle percezioni degli infermieri e dei pazienti negli SPDC di Foggia e San Severo, valutare come evolve il fenomeno dell’aggressività e della violenza dei pazienti confrontando la filosofia restraint e quella no restraint.
Materiali e metodi: È stato condotto uno studio osservazionale attraverso la somministrazione di due questionari autoredatti, uno rivolto agli infermieri, e uno rivolto ai pazienti.
Risultati: Lo studio evidenzia l’esistenza di una correlazione fra il numero di aggressioni che si verificano e il contesto terapeutico in cui accadono, e che, nell’SPDC restraint si verificano più aggressioni rispetto alla struttura dove la contenzione non viene utilizzata; infatti, il 20% degli infermieri che lavorano nell’ SPDC restraint di Foggia che hanno praticato la contenzione nella loro esperienza lavorativa, hanno riferito un numero >10 di aggressioni verificatesi negli ultimi 3 mesi.
Conclusione: L’esistenza di SPDC che adottano la cultura no restraint dimostra come la contenzione possa essere superata, e che il suo permanere all’interno dei reparti, dipende soprattutto dal retaggio culturale ancora improntato, seppur in minima parte, sull’ottica custodialistica e su una base solida di pregiudizi, come quello della violenza e dell’aggressività associati alle persone che soffrono di malattie mentali, che rimane ancorato nella nostra società.
Ecco la tesi completa:
Studio osservazionale e percezione sul tema contenzione tra infermieri