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martedì, Marzo 19, 2024
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L’ICS “Maugeri” sempre più grande e unica Società Benefit nel mondo sanitario.

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“26mila pazienti anno, seguiti da 3.600 addetti per bilancio economico di 300 milioni” Chiara Maugeri: ‘fatti, non parole’, guida nostra società benefit a servizio persona”.

L’ICS Maugeri con oltre 26mila pazienti ricoverati ogni anno, seguiti da 3.600 addetti, di cui 650 medici, ha un bilancio economico di circa 300 milioni ed è stata a lungo la più grande Società Benefit per dimensioni e l’unica nel mondo sanitario. Dal 2016, ricevendo la gestione di 18 Istituti di medicina riabilitativa e medicina del lavoro dalla “Fondazione Salvatore Maugeri”, rimasta suo azionista di maggioranza, l’ICS Maugeri ha sempre operato secondo le finalità previste dalla norma di perseguimento di un beneficio comune e in modo responsabile.

Per questo, da quel momento, pubblica il ‘Bilancio di Impatto sociale’, a cura della omonima direzione centrale guidata da Chiara Maugeri anche quest’anno, come l’anno scorso, col supporto tecnico di Altis-Università Cattolica di Milano. All’interno del documento spicca il dato relativo al ‘Valore Aggiunto Globale Netto’ generato per gli stakeholder che è pari a 161 milioni di euro, nell’anno 2020, in diminuzione di 18 milioni di euro rispetto all’anno precedente (- 10%), riduzione dovuta all’emergenza sanitaria ancora in corso. Guardando alla distribuzione del Valore Aggiunto, si evince come i collaboratori sono la categoria di stakeholder che ne beneficiano maggiormente.

L’agenzia di stampa Dire ha approfondito l’argomento con la dottoressa Chiara Maugeri, direttore centrale di ‘Impatto Sociale, Qualità e Accreditamento’ e ‘Responsabile del Beneficio Comune della Società Benefit’ dell’ICS Maugeri.

Cosa vuol dire essere una “Società Benefit”?
“Vuol dire responsabilità. Vuol dire essere moderni, capaci dunque di mettere dati a disposizione, per raccontarsi in modo trasparente e nello stesso tempo avere uno strumento che ti consenta di vedere lì dove migliorarsi è ancora possibile. Per Maugeri è come tornare alle origini. Quando nel 1965 il professor Salvatore Maugeri ebbe l’intuizione di costituire a Pavia la ‘Fondazione Clinica del lavoro’, quella che chiameremmo spin-off dell’Università dove insegnava, realizzò qualcosa il cui pensiero retrostante non aveva le categorie come oggi le rappresentiamo ma in sostanza volle creare una cosa che si occupasse di riportare in salute e autonomia i pazienti, che sostenesse lungo il percorso di guarigione le loro famiglie”.

Una scelta di notevole modernità e lungimiranza, quella del professor Salvatore Maugeri, che era suo nonno. Lei che rappresenta la terza generazione come è riuscita a restare comunque fedele all’identità e ai valori della società da lui fondata?
“Le scelte operate con caparbietà e lungimiranza da mio nonno sono state compiute in un contesto storico completamente diverso, altre erano le problematiche e gli obiettivi da perseguire. Parliamo di anni in cui si realizzavano le condizioni del boom economico e in uno studio lui scrisse che ‘non ci sarebbe mai stato un vero sviluppo senza il miglioramento della salute della persona’. Qui c’erano i lavoratori dell’industria e dell’agricoltura che si trovavano a operare in contesti drammaticamente insalubri e ai quali la medicina doveva delle risposte. Sì, è stata l’intuizione di mio nonno che ci ha insegnato il beneficio comune: la salute di quanti più cittadini possibili, l’eguaglianza delle cure, l’efficacia della presa in carico. Il fatto che oggi ci sia una continuità, e che Maugeri continui ad occuparsi del beneficio comune, significa essere una realtà sussidiaria alla Sanità Pubblica. La presa in carico dei pazienti più fragili è la nostra missione come lo è stata per mio nonno. Una caratteristica che ha contraddistinto la Fondazione Maugeri prima, e gli Istituti Clinici Maugeri Società Benefit poi, per dare continuità di principi e di valori nell’ambito di ciò che era stato compiuto dalla Fondazione”.

Cosa ha voluto dire per ICS Maugeri, in questi cinque anni, essere una Benefit Corporation?
“Uno slogan che ho sposato è: ‘Fatti, non parole’. Grazie a questo assetto abbiamo imparato a misurare, a rendere concretamente in numeri ciò che produciamo. Un modo eccezionale di guardare i fatti che scatena un processo di grande impegno ma straordinario: individuare le aree di lavoro, vedere cosa siamo capaci di fare, la soddisfazione di pazienti, caregiver, operatori, fotografare in modo esatto le aree di miglioramento, lavorare per raggiungere obiettivi nuovi, sempre in favore della persona e sempre volendo aver chiare le attese dei nostri stakeholder. Infatti abbiamo appena approvato anche il documento relativo al ‘Piano strategico della sostenibilità 2021-2023’ I cui obiettivi vengono ripresi nel bilancio impatto. Continueremo a fare tutto questo sempre in un’ottica di miglioramento”.

La pandemia ha reso più difficile ragionare in termini della sostenibilità?
“Il Covid-19 ha stravolto tutto, nel senso che ne ha richiesto la pronta ed efficace riorganizzazione e riconversione dei nostri posti letto di riabilitazione per curare oltre 5mila pazienti colpiti da Coronavirus nel solo 2020, inizialmente nei nostri Istituti di Lombardia e Piemonte e poi, gradualmente, in quelli del Sud. Maugeri ha offerto sul territorio perciò la propria expertise creando delle aree Covid, convertito oltre 600 posti letto sui 2.500 accreditati per curare pazienti spesso appena usciti dalle rianimazioni. Con non pochi sforzi abbiamo risposto a una domanda di salute che il territorio ci ha richiesto. Un fatto che in quel momento era, intanto, etico. E a leggere I risultati, lo abbiamo fatto bene e a testimonianza ancora una volta che l’ICS Maugeri è una Società Benefit”.

L’emergenza sanitaria ha compromesso, in qualche misura, il vostro approccio ai pazienti? Oppure ha dato loro qualcosa in più rispondendo anche alle carenze, in termini di servizi, della medicina del territorio?
“Le restrizioni che ha comportato questa pandemia hanno inciso sull’accesso dei parenti e dei caregiver all’interno degli ospedali e quindi sulla vita dei nostri pazienti. Ma ci siamo adeguati semplicemente agli indirizzi del Governo mentre se pensiamo ai livelli di sicurezza all’interno delle strutture questi, le posso assicurare, sono stati ancora più stringenti. Quest’anno inoltre abbiamo avviato un ‘Progetto di rilevazione di impatto sociale’ relativo alla misurazione della soddisfazione dei pazienti e dei caregiver attraverso interviste, focus-group e questionari sul grado di compliance di Maugeri rispetto alle aspettative di questi stakeholder. È fondamentale per una Società Benefit, come la nostra, coinvolgere tutti gli stakeholder nella propria strategia. Da questa rilevazione, che non è solo di customer satisfaction, siamo in grado d’intercettare i bisogni dei pazienti e dei cargiver. Elementi, per noi, fondamentali. Posso dirle con certezza che l’attenzione, la presa in carico del paziente e l’umanità profusa dagli operatori che lavorano in Maugeri non è mancata durante il periodo di emergenza sanitaria”.

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