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martedì, Marzo 19, 2024
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Diabete e tecnologia: un gruppo di Studio Pediatrico spiega il perché piace di più a giovani (e genitori).

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Tecnologia e diabete. Le soluzioni tecnologicamente più avanzate che i giovani con diabete (22mila in Italia) preferiscono alle numerose iniezioni e punture al dito quotidiane.

Si dichiara soddisfatto il “Gruppo di Studio sul Diabete Pediatrico riunitosi a Napoli in occasione del Theras Day, riportando un ritratto molto incoraggiante sulla gestione tecnologica del diabete under 18. Molti gli argomenti di discussione tra cui i vantaggi derivati dalla vaccinazione anti-Covid e i percorsi formativi (anche a distanza) per psicologi e insegnanti che, con la riapertura delle scuole, potranno supportare la gestione in classe di questa patologia cronica

I ragazzi in classe lo hanno imparato da tempo: il suono della campanella coincide anche con la consegna dei dispositivi elettronici. Gli unici device ammessi sono quelli dei ragazzi con diabete mellito di tipo 1 che devono tenere sul banco per verificare se ci sono variazioni significative nei livelli di glicemia.

Un numero considerevole visto che tra i 22mila ragazzi con diabete di tipo 1, oltre 17mila (8 ragazzi su 10) possono controllare sul monitor la glicemia, e tra questi sono numerosi quelli che hanno scelto anche un micronfusore per l’erogazione di insulina.

E’ questo lo scenario che ha presentato il “Gruppo di Studio Diabete SIEDP” (Società Italiana di Endocrinologia e Diabetologia Pediatrica) l’8 e 9 settembre a Napoli in occasione del Theras Day (“Technologies embrace all dimensions of pediatric diabetesper”). Un appuntamento che ha raccolto, finalmente in presenza, numerosi diabetologi pediatri per discutere sui percorsi di gestione del diabete pediatrico con la tecnologia.

LA SCELTA IRRINUNCIABILE PER EVITARE CONTINUE PUNTURE AL DITO E INIEZIONI

“Si tratta di una scelta tecnologica davvero irrinunciabile e mi conforta molto che sia così cresciuto, negli ultimi anni, il numero dei giovani che non devono più ricorrere alle continue punture al dito per le misurazioni della glicemia e alle iniezioni di insulina. La risposta così positiva tra i giovani – interviene Riccardo SCHIAFFINI, Diabetologo Pediatra al Bambin Gesù e coordinatore nazionale del “Gruppo di Studio Diabete SIEDP” – è sicuramente dovuta a molteplici fattori quali la facilità di utilizzo di questi recentissimi sistemi così intelligenti, la vestibilità e la praticità del patch senza tubicini, oltre al livello di affidabilità e precisione che sostituisce quello manuale, garantendo una tranquillità anche alle famiglie. Per non parlare del fatto che in questo modo hanno superato il fastidio e/o il dolore di continue punture di aghi”.

PIU’ VACCINATI E PIU’ TRANQUILLI, SOPRATTUTTO TRA I PICCOLI CON DIABETE

Tra gli argomenti discussi all’interno del “Gruppo di Studio Diabete SIEDP” al Theras Day, non poteva mancare il capitolo relativo alla vaccinazione anti-COVID su piccoli pazienti con diabete di tipo1 di età superiore ai 12 anni.

“I bambini con diabete di tipo1 hanno un’ottima immunizzazione dopo il vaccino e gli anticorpi rimangono alti. Il loro sistema immunitario – continua Dario IAFUSCO, Responsabile del Centro Regionale di Diabetologia Pediatrica “G. Stoppoloni”, Azienda Universitaria della Campania Luigi Vanvitelli – se da un lato porta alla distruzione delle cellule beta che producono l’insulina, si è dimostrato iperattivo nei confronti dei virus.

Tuttavia, è importante notare che, a seguito della pandemia e al timore di rivolgersi alle strutture ospedaliere, talvolta si sottovaluta l’insorgere dei primi sintomi (es. repentino dimagrimento, molta sete, molte urine, alito acetonemico) e arrivano bambini in coma alla diagnosi”.

UN COSTANTE LAVORO FIANCO A FIANCO CON PSICOLOGI E DOCENTI

Tra le figure protagoniste di questo appuntamento con gli esperti del “Gruppo di Studio Diabete SIEDP”, c’è quella dello psicologo che gioca un ruolo fondamentale nell’accettazione e poi nella gestione di una malattia cronica che può sorprendere molte famiglie.

“E’ estremamente delicato e importante rassicurare una famiglia alle prese con una condizione che durerà per sempre e offrire tutte le attenzioni necessarie per poter gestire la patologia. Ecco perché stiamo sostenendo il prezioso lavoro degli psicologi – prosegue IAFUSCO – e di tutte quelle figure che ruotano intorno ai bambini e agli adolescenti.

Durante la pandemia siamo riusciti infatti a coinvolgere molti insegnanti, psicologi e genitori grazie ai corsi online. È stata sorprendente la risposta del lavoro di squadra per contribuire a “normalizzare” un problema come quello del diabete”.

COME FUNZIONA LA TECNOLOGIA CHE CONQUISTA I GIOVANI (SPORT COMPRESO)

La tecnologia è intervenuta per ottimizzare un sistema intelligente sia di monitoraggio in continuo dei valori della glicemia (ogni 5 minuti) e sia sull’erogazione di insulina. Il primo si chiama Dexcom G6 con peculiarità che incontra facilmente il placet degli under 18: discreto perché piccolo, vestibile perchè senza fili, approvato per uso in diverse zone del corpo e approvato dai 2 anni di età, comprese donne in gravidanza con diabete.

Il microinfusore che programma l’erogazione dell’insulina in modalità wireless, si chiama invece Omnipod. Viene applicato come un cerotto senza tubicini esterni ed essendo impermeabile, permette di fare la doccia e nuotare liberamente senza doverlo rimuovere, venendo così incontro alle esigenze sportive e di gioco di moltissimi giovani.

“Siamo orgogliosi di poter offrire un vero e proprio servizio contenuto all’interno di questi sistemi innovativi. La certezza del dato e la sicurezza a interventi terapeutici precisi – conclude Carlo PISANI, Direttore commerciale di Theras – hanno reso sia il misuratore in continuo della glicemia e sia l’infusore di insulina (Dexcom G6 e Omnipod) due successi tecnologici fondamentali per migliorare lo stile di vita dei pazienti e garantire la tranquillità di tutta la famiglia”.

“Chi ha il diabete oggi può avere una vita normale, fatta di sport, di gioco e di socialità piena. Senza dimenticare che l’innovazione può chiamarsi tale solo se sa essere anche sostenibile per permettere al maggior numero di pazienti che ne necessitano di beneficiarne. Continuiamo con entusiasmo la nostra attività – conclude Federico FERRARI, Chief Operating Officer di Theras – per migliorare soluzioni terapeutiche, con gli occhi sempre puntati al futuro e fornire la miglior tecnologia ai pazienti con diabete o altre patologie croniche”.

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