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sabato, Aprile 27, 2024
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Osteopati: parte ufficialmente il cammino verso le equipollenze.

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Gli Osteopati italiani diventano professionisti a tutti gli effetti. Partito ufficialmente il cammino verso le equipollenze.

Una conferenza presso la Camera dei Deputati fa il punto sul recente decreto interministeriale per le future lauree in osteopatia e porta l’attenzione sul nuovo decreto sulle equipollenze:

  • Mainolfi (Ministero della Salute): “Contiamo di arrivare al termine dell’iter nel più breve tempo possibile”
  • Montaperto (Ministero dell’università e della ricerca): “Gli atenei potranno presentare le proposte di istituzione e accreditamento per i corsi di laurea”
  • Sciomachen (Presidente ROI): “Siamo pronti a dare il nostro contributo all’interno del SSN”

Mentre le università italiane sono al lavoro per i nuovi corsi di laurea in osteopatia, l’attenzione degli osteopati italiani si focalizza adesso sulle equipollenze, ultimo passo prima della chiusura dell’iter legislativo e della creazione dell’albo professionale. È quanto emerso oggi a Roma durante “Il futuro dell’Osteopatia dopo la definizione del percorso di laurea”, il convegno promosso dal ROI – Registro Osteopati d’Italia su iniziativa dell’Onorevole Luciano Ciocchetti.

Al convegno hanno preso parte Mariella Mainolfi, DG Professioni sanitarie e delle risorse umane del SSN del Ministero della Salute, Enrico Montaperto, dirigente dell’Ufficio VI – Offerta formativa universitaria, dottorati di ricerca, esami di stato e professioni del Ministero dell’Università e della Ricerca, l’Onorevole Luciano Ciocchetti, Vicepresidente della Commissione Affari sociali presso la Camera, la Senatrice Elena Leonardi, Segretario della Commissione Affari sociali del Senato, la Senatrice Elena Murelli, membro della Commissione Affari sociali del Senato, l’Onorevole Ilenia Malavasi membro della Commissione Affari sociali della Camera, Alessandro Beux, componente del comitato centrale della FNO TSRM e PSTRP, il Dottor Marco Pozzi, già Direttore del reparto di Cardiochirurgia Pediatrica e Congenita dell’Ospedale Riuniti Torrette di Ancona, e il Presidente del ROI Paola Sciomachen.

“Il percorso per il riconoscimento dell’osteopatia è stato lungo e impegnativo, ma siamo finalmente giunti alla fase finale, ha dichiarato Mariella Mainolfi. Gli osteopati svolgono un ruolo fondamentale nella prevenzione e possono lavorare in sinergia con le altre professioni sanitarie attraverso una collaborazione sempre più proficua e ognuna con competenze ben definite e delineate. Con il MUR stiamo valutando i titoli formativi che posseggono oggi gli osteopati italiani: è il primo passo per definire i criteri fondamentali delle equipollenze. Al tempo stesso collaboreremo con FNO TSRM e PSTRP per prevedere una commissione d’albo di professionisti. Contiamo di arrivare al termine dell’iter nel più breve tempo possibile” ha aggiunto Mainolfi.

“Il Decreto del MUR di concerto con il Ministro della Salute dello scorso 1° dicembre è stato un momento fondamentale, perché rappresenta con la pubblicazione in Gazzetta ufficiale del 16 febbraio l’avvio formale per quanto riguarda gli aspetti procedurali dell’offerta formativa, ha dichiarato Enrico Montaperto. Gli atenei potranno presentare le proposte di istituzione e accreditamento per i corsi di laurea secondo la consueta procedura valutata dal CUN e dall’ANVUR. Non meno importante è il passaggio delle equipollenze dei titoli: per raggiungere questo traguardo, non ci siamo fermati e abbiamo già intrapreso i lavori d’intesa con la Direzione Generale delle Professioni sanitarie del Ministero della Salute” ha concluso Montaperto.

“Desideriamo ringraziare le istituzioni che con il loro lavoro hanno accompagnato la nostra categoria al traguardo tanto atteso, il Decreto istitutivo del corso di laurea in osteopatia, ha dichiarato Paola Sciomachen, Presidente del ROI – Registro Osteopati d’Italia. La nostra attenzione è ora rivolta all’ultimo ma non meno importante passaggio delle equipollenze, per il quale abbiamo già avviato un proficuo dialogo con il Ministero della Salute e il Ministero dell’Università e della Ricerca. Abbiamo l’obiettivo di portare al più presto i nostri professionisti nell’albo di prossima istituzione. Gli osteopati sono pronti a dare il loro contributo sempre maggiore e significativo all’interno del Sistema Sanitario Nazionale e ad avere un ruolo centrale nell’ambito della prevenzione e nella promozione della salute dei cittadini di tutte le età, in sinergia con le altre professioni sanitarie” ha aggiunto Sciomachen.

Secondo l’On. Luciano Ciocchetti, “concludere il percorso iniziato anni fa per arrivare al completo riconoscimento dell’osteopatia è fondamentale. I Ministeri della Salute e dell’Università e ricerca hanno lavorato intensamente per raggiungere questo traguardo, ma ora bisogna ottenere il Decreto relativo alle equipollenze per dare certezze agli osteopati, una categoria che gioca un ruolo importante nella promozione della salute dei cittadini, al fianco delle altre professioni sanitarie. Seguiremo con attenzione il proseguimento dell’iter, a tutela non solo degli osteopati, ma anche dei tanti pazienti che aspettano questo definitivo riconoscimento” ha concluso Ciocchetti.

“Ho iniziato a seguire l’osteopatia come consigliere delle Marche lavorando a una legge regionale per consentire di avere all’interno delle strutture ospedaliere dei percorsi sperimentali che si avvalessero anche delle competenze osteopatiche, ha evidenziato Elena Leonardi. Oggi è una giornata importante di questo lungo percorso e desidero ringraziare i Ministeri che hanno molto lavorato fino ad oggi e che sono già a lavoro per garantire quanto prima l’accesso ai futuri corsi universitari”.

Elena Murelli sottolinea che “il ROI si è lungamente battuto per raggiungere questo traguardo e merita i complimenti. Si tratta di un passo importante per avviare il percorso universitario. Ora i lavori devono proseguire e deve essere affrontato il tema delle equipollenze: invito il ROI a non demordere nella sua battaglia, sapendo che potrà contare sul supporto delle istituzioni e in particolare anche del mio supporto in quanto ritengo l’osteopata un professionista sanitario importante per il nostro SSN e per la salute dei pazienti”.

“Oggi abbiamo ascoltato testimonianze importanti che hanno confermano come l’osteopatia sia già presente come professione all’interno di team multidisciplinari”, ha spiegato Ilenia Malavasi. “Si tratta di un approccio che si sta rivelando sempre più necessario nella presa in carico del paziente. Non posso che auspicare che questo percorso sia pienamente attuato in ogni sua parte sia per dare piena dignità ai 5.000 osteopati, sia per dare maggior sicurezza ai pazienti e ringrazio tutti coloro che stanno lavorando a questo importante percorso”.

“Possiamo prevedere che avremo i primi laureati in osteopatia tra quattro anni, cioè alla fine dell’anno accademico 2027/28, ha evidenziato Alessandro Beux. Questo fattore rende particolarmente importante il decreto sulle equipollenze che permetterà di individuare i primi soggetti titolati all’iscrizione all’albo. Il modo rigoroso in cui i Ministeri competenti hanno impostato il processo garantisce che solo chi ne avrà i requisiti sarà riconosciuto equipollente. Si creeranno così i presupposti affinché anche gli osteopati, al pari di altri 19 profili che in questo momento già animano i nostri ordini professionali, avranno la possibilità di confrontarsi quotidianamente all’interno di un contesto istituzionale e multidisciplinare”.

Il Dottor Marco Pozzi si è focalizzato sulla collaborazione tra gli osteopati e le altre professioni sanitarie: “il progetto svolto con il ROI in India ha dimostrato l’efficacia dell’approccio osteopatico anche nella gestione dei bambini dopo un intervento cardiochirurgico. L’osteopatia è uno strumento in più che ci permette di riportare questi pazienti a una situazione fisiologica che in condizioni normali richiederebbe molto più tempo, accorciando i tempi di ospedalizzazione e di ripresa e migliorando la qualità di vita di questi bambini. In qualche ospedale l’osteopatia è già stata introdotta. Ci sono esperienze, ad esempio, a Pescara in neonatologia o a Firenze in neurochirurgia. Con il ROI ci siamo dati come obiettivo quello di proporre questo tipo di trattamento anche in altri ospedali perché siamo convinti che sia importante mettere l’osteopatia a disposizione di tutti i pazienti”.

Registro degli Osteopati d’Italia (ROI)

Il Registro degli Osteopati d’Italia (ROI) è l’Associazione più rappresentativa e più antica del settore a livello nazionale. Nasce nel 1989 con l’obiettivo di stimolare la diffusione e la valorizzazione dell’osteopatia in Italia. L’Associazione promuove la ricerca in campo osteopatico, l’aggiornamento e la formazione professionale dei suoi iscritti, a garanzia della qualità e della sicurezza delle prestazioni offerte. È un’Associazione privata senza fini di lucro che svolge attività di autoregolamentazione, autodisciplina, rappresentanza e coordinamento degli associati. Inoltre, il ROI indirizza e definisce i criteri formativi e la deontologia professionale. Il ROI conta oltre 4.000 osteopati iscritti.

www.registro-osteopati-italia.com

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