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Ordine Fisioterapisti Lecce e Brindisi: “scarsa valorizzazione competenze e stipendi miseri per dei professionisti”.

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Lettera aperta dell’Ordine Fisioterapisti Lecce e Brindisi: “scarsa valorizzazione competenze e stipendi miseri per dei professionisti”.

Le richieste avanzate dall’Ordine dei fisioterapisti delle provincie di Lecce e Brindisi sono condivisibili. La professione del fisioterapista è una professione sanitaria complessa e qualificata, che richiede un elevato livello di competenze e responsabilità. I fisioterapisti svolgono un ruolo fondamentale nella cura e nella riabilitazione dei pazienti, e il loro contributo è prezioso per il sistema sanitario.

Tuttavia, i fisioterapisti sono spesso sottopagati e sottovalutati. I loro salari sono inferiori a quelli di altre professioni sanitarie, e hanno poche possibilità di carriera. Questo ha portato a una carenza di fisioterapisti in Puglia, e a tempi di attesa lunghi per accedere alle prestazioni sanitarie.

L’Ordine dei fisioterapisti delle provincie di Lecce e Brindisi ha ragione a chiedere un rinnovato sistema remunerativo, e un maggiore riconoscimento professionale per i fisioterapisti. È importante che le istituzioni preposte e le organizzazioni sindacali prendano in considerazione le richieste dell’Ordine, e si impegnino a migliorare le condizioni di lavoro e di vita dei fisioterapisti.

I fisioterapisti svolgono un lavoro prezioso, e meritano di essere trattati con rispetto e dignità.

Stipendi adeguati al carico di responsabilità e maggiore dignità lavorative. Questa, in estrema sintesi, le richieste avanzate dal neo costituito Ordine dei fisioterapisti delle provincie di Lecce e Brindisi, attraverso una nota in cui viene lanciato un monito sulle difficoltà incontrate da questa figura professionale, soprattutto nel Brindisino. Lo ripartano i colleghi di Brindisi Report.

L’Ordine si rivolge alle istituzioni preposte a alle organizzazioni sindacali, invitandole a “una riflessione circa la condizione professionale del fisioterapista in Puglia, con particolare riferimento alla provincia di Brindisi, al fine successivo dell’apertura di un dialogo volto all’adozione dei necessari provvedimenti”. “Ebbene – si legge nella nota – la provincia di Brindisi, ma il problema si può certamente estendere a tutto il territorio pugliese, risente carenza di fisioterapisti da destinare alle Rsa, Rssa e al servizio di assistenza domiciliare integrata”.

“In tutta probabilità – rimarca l’Ordine – questa situazione è da attribuire a salari bassi e prospettive di carriera molto limitate rispetto alle mansioni svolte e alle responsabilità in capo alla figura del fisioterapista, così come di altre figure sanitarie, sia in ambito pubblico che privato”. L’Ordine esprime l’auspicio che “venga elaborato un rinnovato sistema remunerativo, così come un efficientamento delle gare di assegnazione dei servizi che preveda criteri contrattuali più adeguati e dignitosi”.

“Infatti, allo stato attuale, come denunciato da numerosi fisioterapisti proprio al nostro ente – si rimarca nella nota – la professione del fisioterapista risulta molto meno attrattiva da svolgere nel settore sanitario privato in Puglia, soprattutto in considerazione degli standard europei, che inevitabilmente invogliano il professionista sanitario a cercare lavoro all’estero, dove la possibilità di poter raggiungere migliori livelli retributivi e avanzamenti di carriera, in particolar modo nei ruoli di coordinamento e dirigenza, non è affatto una chimera”.

“D’altronde – prosegue l’Ordine – il tema della carenza di personale sanitario in Puglia è oggetto di dibattito da anni, sicuramente anche con riferimento al contesto riabilitativo, oltre che delle altre professioni sanitarie, medici e farmacisti compresi”. Intenzione dell’Ofi Brindisi – Lecce “è quello di mettere in luce questa realtà, nella quale il fisioterapista risente di gravi difficoltà nel bilanciamento della vita lavorativa con la vita privata, alla luce dell’attuale organizzazione del lavoro, delle fasce orarie di trattamento e del correlato stress lavorativo”.

“Ma, sicuramente quello della non adeguata retribuzione, rispetto alla quantità e qualità di lavoro prestato, è l’aspetto segnalato da più parti e che emerge altresì dalle testimonianze dei nostri iscritti”.

“La percezione segnalata dai fisioterapisti – fa sapere ancora l’Ordine – è la discrepanza tra quella che è una professione sanitaria di prossimità e di relazione, con competenze e mansioni sempre più evolute e complesse, e una retribuzione che non avanza di pari passo e che pone il fisioterapista, in una classifica dei lavoratori, al di sotto di figure con minori responsabilità”.

“Lo stipendio, viene riferito, è avvertito come poco adeguato anche in relazione al costo della vita, che anche a causa della corsa inflattiva di questo periodo storico, è sempre più elevato. Centrale è quindi non solo una riflessione circa le aspettative del paziente di prestazioni sanitarie congrue da un lato (attualmente i tempi di attesa per accedere al servizio Ado sono di 10/15 giorni,) e le esigenze impellenti della sanità privata di reclutare al più presto professionisti sanitari, ma nello specifico di maggior attenzione e gratificazione professionale, oltre che economica, alla figura del fisioterapista”.

A tal fine, l’Ordine Interprovinciale della professione di fisioterapista Brindisi-Lecce dichiara sin da subito, ovvero a pochi mesi dalla propria istituzione e regolamentazione, “la propria intenzione di avviare il richiamato dialogo costruttivo con tutte le autorità competenti, in particolare con l’Assessorato alla Sanità della Regione Puglia e con le sigle sindacali, nonché con tutte le altre professioni sanitarie e mediche, al fine di poter collaborare attivamente alla redazione e successiva adozione di ogni provvedimento idoneo a offrire maggior dignità professionale e remunerativa ai fisioterapisti e si propone, conseguentemente, di farsi portavoce delle istanze dei propri iscritti, ai quali in questa fase esprime la massima solidarietà, comprensione e disponibilità all’ascolto di ogni istanza e suggerimento”.

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