Consulenti Tecnici d’ufficio, l’impegno dell’Ordine TSRM PSTRP di Roma per favorire l’iscrizione dei professionisti sanitari negli Albi.
Formare e aiutare i professionisti sanitari a diventare dei Consulenti Tecnici d’Ufficio presso i tribunali italiani. È questo l’obiettivo del corso “Il Ctu nel processo e le tecniche di conciliazione” promosso dall’Ordine dei Tecnici Sanitari di Radiologia Medica e delle Professioni Sanitarie Tecniche, della Riabilitazione e della Prevenzione di Roma e Provincia.
Il corso di 20 ore, che si svolgerà a Roma in due date, il 24 febbraio e il 2 marzo, presso il Centro Congressi Hotel Villa Eur Parco dei Pini, vedrà tra i relatori giudici, pubblici ministeri e avvocati e il saluto di Teresa Calandra, Presidente della FNO TSRM e PSTRP, e Mariella Mainolfi, Direttore Generale delle professioni sanitarie e delle risorse umane del Ministero della Salute. L’obiettivo è quello di fornire tutte le informazioni necessarie ad avviare l’attività di CTU, favorire l’iscrizione all’Albo dei CTU e nel relativo Elenco nazionale o ad accrescere le competenze di chi già la svolge.
«La CTU presenta notevoli ricadute pratiche sull’esito delle controversie di malpractice sanitaria, costituendo sicuramente un elemento centrale nella decisone finale del magistrato – sottolinea Andrea Lenza, Presidente dell’Ordine TSRM PSTRP Roma e Provincia -. Nelle ultime settimane diversi Tribunali circondariali hanno convocato gli Ordini territorialmente competenti per procedere all’iscrizione di professionisti negli albi dei consulenti tecnici e dei periti e noi dobbiamo farci trovare pronti. Il corso serve proprio a garantire un contributo professionalmente qualificato e adeguato alla complessità che la materia della responsabilità sanitaria richiama, a protezione della persona assistita e di ciascun professionista coinvolto».
«Dobbiamo tenere presente – continua Lenza – che la legge 24 del 2017, la cosiddetta Legge Gelli, ha conferito al Consulente Tecnico d’Ufficio il non facile compito di consentire l’ingresso in ambito giudiziario del sapere scientifico e di adoperarsi nel contempo per favorire il raggiungimento di accordi conciliativi volti alla diminuzione del contenzioso. Il professionista sanitario ha il dovere, anche etico e deontologico, di dotarsi di un adeguato bagaglio di professionalità e competenze utili a dipanare il complesso nodo delle responsabilità professionali dei propri colleghi».
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