È vero che magari una pizza ed una pizzeria in generale hanno poco a che fare con lo sport praticato ma ciò che Nico Acampora (educatore, fondatore di PizzAut e papà di un bimbo autistico) ha messo su, insieme ad un gruppo di ragazzi col disturbo dello spettro autistico, merita di diritto di entrare nella nostra rubrica.
Ma cos’è PizzAut?
PizzAut è una pizzeria gestita da ragazzi autistici. È un laboratorio di inclusione sociale e contemporaneamente un modello che offre lavoro, formazione e dignità alle persone autistiche. In Italia ci sono 600.000 persone con autismo e nessuno di loro è inserito nel mondo del lavoro
I ragazzi sono avviati ad una prima fase di formazione che consente di studiare insieme a psicologi ed educatori la mansione più adeguata a ciascun ragazzo inserito nello staff di PizzAut e soprattutto le modalità attraverso le quali farlo sentire auto-efficace ed in equilibrio con il mondo che in quel momento sta attraversando.
Troppo spesso i ragazzi con autismo sono esclusi dal mondo del lavoro e dalle relazioni sociali, come genitori di bimbi con autismo lo verifichiamo ogni giorno sulla nostra pelle e con i nostri ragazzi – hanno confessato alla nostra redazione –.
Ci siamo resi conto che con attenzione, delicatezza e determinazione questa situazione si può cambiare e per questo – hanno aggiunto i genitori – abbiamo deciso di investire le nostre energie e le nostre risorse in un progetto capace di costruire oggi un presente ed un futuro diverso, dove integrare le persone autistiche non perché bisognose di aiuto, ma perché portatrici di competenze e di ben-essere…
Un locale per la famiglia ma anche per i giovani – hanno raccontato in conclusione ad AssoCareNews – un luogo dove stare bene e divertirsi con prodotti ricercati, un locale dai tempi lenti dove non bisogna andare a mangiare una pizza quando si hanno 5 minuti e poi si corre via… ma un locale ritrovarsi in una dimensione temporale e relazione fuori dalle frenesie che mettono in difficoltà chi è affetto da autismo ma che fanno male anche ai così detti normali.
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