Focolai ospedalieri favoriti da Infermieri e Operatori Socio Sanitari no vax. Se quel 5-10% di antivaccinisti mette a repentaglio la sicurezza di un reparto intero.
Focolai ospedalieri favoriti da infermieri e OSS.
Sembra un controsenso assurdo, invece è proprio così.
Proprio coloro che da un anno si impegnano ogni giorno per contrastare l’epidemia e curare le persone, alimentano piccoli focolai che costringono le aziende a mettere interi reparti in quarantena e a registrare decine di positivi tutti insieme.
Negli ultimi giorni si è molto parlato del “problema” dei professionisti antivaccinisti e del decreto di inizio aprile che ha introdotto l’obbligo vaccinale, pena la sospensione dal ruolo.
Dopo oltre 3 mesi di campagna vaccinale, dopo oltre 3 milioni di italiani vaccinati e sopratutto dopo il termine della prima fase che ha permesso la vaccinazione della maggior parte dei professionisti sanitari, risulta un 5-10% di essi che rifiutano il vaccino.
Il dato è stato comunicato dalle stesse Aziende, alcune in grave difficoltà a causa del caos generato dalla riorganizzazione del personale.
No vax: una scelta personale che mette in pericolo i pazienti.
Nelle ultime ore sta emergendo come questa resistenza al vaccino sia deleteria e incida direttamente sulle dimensioni e sulla gravità dei focolai intraospedalieri.
A Firenze un infermiere ed un OSS no vax (rispettivamente dipendenti dell’ospedale di Careggi e dell’ospedale di Borgo San Lorenzo) hanno favorito la propagazione del virus tra i pazienti.
Protocolli attivati, la situazione è sotto controllo anche se sono alcune decine i contagiati.
Nelle stesse ore all’ospedale di Sassuolo, la medicina interna veniva colpita da ben tre varianti, contagiando 15 pazienti.
Ma nessuno degli addetti a lavori è risultato positivo allo screening.
Il nesso di causalità necessita ancora di alcune comprovazioni ma nelle prossime settimane state sicuri che nuovi casi emergeranno.
Essere no vax può essere una scelta. Ma nessuna scelta può essere definita “personale” se le sue conseguenze ricadono inevitabilmente sul prossimo.