Operatrice Socio Sanitaria licenziata. Provocò ostruzione del Sondino Naso Gastrico in un Paziente praticando il gavage alimentare, proibito agli OSS.
Una Operatrice Socio Sanitaria di 48 anni è stata licenziata in una struttura privata del Nuorese per aver praticato gavage su un Paziente con disturbi post-Ictus in fase di regressione. Provocò ostruzione del Sondino Naso-Gastrico e l’impossibilità di somministrare terapia farmacologica da parte dell’Infermiere.
L’ospite aveva superato la fase acuta dell’ischemia e da qualche giorno aveva ricominciato a mangiare cibo frullato. Il problema, per l’OSS, è che quell’utente impiegava troppo tempo per alimentarsi, per cui ha escogitato un vecchio sistema ancora in auge in diverse strutture di cura: il gavage, ovvero la nutrizione tramite SNG e siringa a cono.
Il Paziente per mesi era stato sostenuto dal punto di vista idrico e alimentare dalla Nutrizione Enterale e da un’apposita pompa nutrizionale. Non gli era stato rimosso il SNG perché in fase di valutazione da parte del personale Medico e Infermieristico della struttura. L’Ospite era ed è in grado di cibarsi, con l’aiuto dell’OSS, per vie naturali, ma mediante alimenti frullati e acqua addensata. Una procedura che viene detta anche in gergo “svezzamento” e che prevede step ben precisi, tra cui il ripristino graduate delle attività minime della vita di una persona, tra cui l’alimentazione autonoma o semi-autonoma.
L’uomo era emiplegico, ha perso l’uso della parola, e poteva utilizzare solo l’emilato sinistro, dove però aveva ancora un deficit della forza e non era quindi in grado di alimentarsi in autonomia o in semi-autonomia.
Insomma, per farla breve, l’operatrice all’ora di pranzo ha pensato di accelerare le tempistiche e di alimentare il Paziente attraverso il gavage, utilizzando un’apposita siringa a cono. Ha diluito il più possibile tutti gli alimenti frullati e ha iniziato a praticare la procedura, che per giunta non rientra nelle mansioni di un Operatore Socio Sanitario, bensì nell’alveo delle professionalità di Medici e Infermieri.
Al primo tentativo tutto ok, dal secondo in poi i primi problemi, fino all’ostruzione completa del SNG. L’OSS ha tentato in tutti i modi di disostruirlo, fino a quando ha poi dovuto allertare gli Infermieri in turno e ammettere l’errore compito.
I sanitari hanno provato a loro volta a disostruire il Sondino, ma con esito negativo. A quel punto il danno era già conclamato. Uno dei due Infermieri in turno ha allertato il Servizio 118 per l’immediata sostituzione del presidio (in struttura è vietato farlo in assenza del medico, che era già passato nelle prime ore del mattino e che in quel momento non era in servizio).
Il tutto è stato poi riferito in Direzione. Il giorno dopo la OSS è stata convocata e le è stato annunciata la decisione di sospenderla dall’incarico fino a successive disposizioni, che non sono tardate a sopraggiungere.
L’OSS ha ricevuto il decreto di licenziamento via PEC ed è stata lasciata a casa.
Ora si spera che abbia almeno imparato la lezione, ovvero che ognuno deve fare il suo e che nell’interesse del Paziente non si può abusare della professione altrui.
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