Infermieri in fuga: la professione perde attrattività. La Politica non dà risposte, mentre le organizzazioni professionali sembrano inermi.
Da una recente indagine di AssoCareInformazione.it, associazione infermieristica, emerge un quadro preoccupante per la professione infermieristica in Italia. Il 10% degli infermieri in attività da almeno 20 anni ha già deciso di cambiare lavoro, mentre il 46% ha deciso di abbandonare la sanità.
I motivi di questa fuga sono diversi, ma sono tutti legati a un fattore comune: la mancanza di attrattività della professione. Gli stipendi sono troppo bassi, non c’è possibilità di fare carriere e per proseguire gli studi universitari e quindi iscriversi al Corso di Laurea in Scienze Infermieristiche ed Ostetriche c’è l’obbligo della preselezione.
Questa situazione sta portando a un forte calo nelle iscrizioni ai Corsi di Laurea in Infermieristica e più in generale ai Corsi di Laurea delle Professioni Sanitarie. Dopo il Covid lavorare in ospedale è diventato un peso, gli stipendi sono bassi e lo stress è altissimo. I Governi italiani hanno deciso finora di non investire negli infermieri e negli infermieri pediatrici.
Questa situazione è destinata a peggiorare nel tempo, con conseguenze negative per il sistema sanitario italiano. Gli infermieri sono una risorsa preziosa, che è essenziale per garantire la qualità delle cure ai pazienti. È necessario che il Governo italiano prenda provvedimenti per invertire la tendenza e rendere la professione infermieristica più attrattiva.
Le proposte.
Per invertire la tendenza e rendere la professione infermieristica più attrattiva, AssoCareInformazione.it propone una serie di misure:
- Aumento degli stipendi. Gli stipendi degli infermieri devono essere aumentati in modo significativo, per renderli più adeguati al ruolo e alle responsabilità che ricoprono.
- Sblocco delle carriere. Deve essere semplificato il processo di progressione di carriera per gli infermieri, per consentire loro di crescere professionalmente e di acquisire nuove competenze.
- Rimozione dell’obbligo della preselezione. L’obbligo della preselezione per l’accesso al Corso di Laurea in Scienze Infermieristiche ed Ostetriche deve essere rimosso, in modo da favorire l’accesso alla professione.
- Investimento nella formazione. Deve essere investito nella formazione degli infermieri, per garantire loro un livello di competenze adeguato alle esigenze del sistema sanitario.
Queste misure sono necessarie per rendere la professione infermieristica più attrattiva e per garantire la qualità delle cure ai pazienti.
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