OSS con due ernie costretta a prendere l’avvocato dal datore di lavoro. Negata la possibilità di cambiare reparto per esigenze organizzative.
OSS con due ernie costretta a prendere l’avvocato e portare l’Azienda davanti al giudice del lavoro.
Succede a Milano, dove C. P., Operatrice Socio Sanitaria di 59 anni, si è vista costretta ad avvalersi del legale del sindacato per ottenere un semplice spostamento di reparto.
Come ci ha raccontato lei stessa, tutto è iniziato in autunno, quando ha effettuato una risonanza magnetica che ha certificato la presenza di un’ernia discale cervicale e una lombare.
Il dolore derivante la sua condizione era diventato incompatibile con l’attività lavorativa, tanto che a Ottobre ha anche iniziato un percorso di terapia del dolore.
Come da protocolli, ha subito richiesto alla sua azienda un cambio di reparto, allegando la documentazione e le relazioni a disposizione, per cercare di essere riassegnata a qualche setting più adatto alla sua condizione. Richiesta però respinta per esigenze organizzative.
Dopo aver quindi cercato di insistere chiedendo con un colloquio personale con il dirigente competente. Ma la collega si è vista nuovamente respingere la sua richiesta senza possibilità di dialogo, visto che la richiesta di incontro (perpetrata lo scorso 28 novembre) non ha mai avuto risposta.
Ha quindi dovuto incaricare un avvocato convenzionato con il suo sindacato per poter intraprendere il ricorso presso il giudice del lavoro.
Spendendo soldi per cercare di ottenere un proprio diritto.