La proposta di riorganizzazione delle Residenze Sanitarie Assistite (RSA) a Lucca solleva dubbi e preoccupazioni da parte di Toscana 2030, che chiede una revisione della delibera comunale.
L’amministrazione comunale di Lucca, con la recente delibera sulla riorganizzazione delle Residenze Sanitarie Assistite (RSA), ha suscitato forte preoccupazione da parte di Toscana 2030, un’organizzazione impegnata nella costruzione di un futuro sostenibile per la comunità. In particolare, l’attenzione si focalizza sulla mancanza di tutele per i lavoratori/trici e sul rischio di peggioramento del servizio per i cittadini non autosufficienti.
Mancanza di tutele per i lavoratori/trici.
Uno dei punti critici sollevati da Toscana 2030 riguarda la mancanza di garanzie occupazionali per il personale attualmente impiegato nelle RSA oggetto di riorganizzazione. Il documento non fornisce alcuna tutela contro licenziamenti e precarietà, lasciando i lavoratori/trici a rischio.
Rischio di peggioramento del servizio.
La proposta di dismettere la RSA di Monte San Quirico e di affidare la gestione di una nuova struttura a soggetti privati solleva la preoccupazione di un possibile peggioramento della qualità del servizio offerto ai cittadini non autosufficienti. Toscana 2030 sottolinea l’importanza di garantire standard elevati nell’assistenza sanitaria.
Incoerenza con la normativa vigente.
Un ulteriore motivo di preoccupazione riguarda la possibile incoerenza della delibera con la normativa regionale della Toscana. La creazione di una struttura con 120 posti letto sembra superare il limite massimo di 80 previsto dalla normativa, sollevando interrogativi sulla conformità legale della proposta.
Le richieste di Toscana 2030: garantire il futuro dei lavoratori e la qualità del servizio.
Toscana 2030 chiede all’amministrazione comunale di Lucca di riconsiderare la propria proposta, proponendo le seguenti richieste:
Per la tutela dei lavoratori/trici:
- L’assunzione di tutti i dipendenti delle RSA attuali.
- La garanzia di condizioni di lavoro dignitose e di adeguati livelli salariali.
- La definizione di un piano di formazione continua per il personale.
Per garantire la qualità del servizio:
- Il mantenimento della RSA di Monte San Quirico.
- La realizzazione di una nuova RSA pubblica, con una capacità ricettiva di almeno 80 posti letto.
- Il mantenimento del controllo pubblico sulla gestione delle RSA, evitando forme di privatizzazione.
Conclusione.
Toscana 2030 si impegna per un futuro in cui i lavoratori e le lavoratrici del settore socio-sanitario siano valorizzati e il servizio pubblico sia garantito a tutti i cittadini. Si attende una risposta positiva dall’amministrazione comunale affinché si possa costruire insieme un futuro più sicuro e sostenibile per la comunità di Lucca.
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