La vertenza tra l’Asl di Chieti e le organizzazioni sindacali riguarda la scadenza dei contratti a tempo determinato di 131 operatori socio sanitari (OSS) e di 104 lavoratori somministrati.
Il direttore generale dell’Asl, Thomas Schael, ha spiegato che la situazione è dovuta al fatto che la Asl ha già assunto più di 500 OSS con contratto a tempo indeterminato, saturando così il fabbisogno aziendale. Inoltre, la graduatoria del concorso per l’assunzione di altri OSS è stata sbloccata solo di recente, quindi non è ancora possibile procedere con le assunzioni.
Le organizzazioni sindacali, invece, hanno chiesto la stabilizzazione di tutti gli OSS a tempo determinato, indipendentemente dalla disponibilità di posti vacanti. Hanno anche denunciato il ricorso al lavoro somministrato, che secondo loro è stato utilizzato per precarizzare il personale.
L’Asl ha annunciato che avvierà un confronto con le organizzazioni sindacali per trovare soluzioni adeguate alla questione.
Ecco alcuni commenti sulla vicenda:
- “La posizione del direttore generale è comprensibile, ma è anche comprensibile la preoccupazione dei lavoratori che rischiano di perdere il posto di lavoro”.
- “Il ricorso al lavoro somministrato è una prassi diffusa nel settore sanitario, ma è importante che non venga utilizzato per precarizzare il personale”.
- “Si auspica che il confronto tra l’Asl e le organizzazioni sindacali possa portare a soluzioni che tutelino i diritti dei lavoratori”.
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