La storia di Maghi Ahmadi, un giovane operatore socio sanitario di 31 anni di origine afghana, sta suscitando emozione e indignazione.
Dopo aver trascorso sei anni in Italia, la sua richiesta d’asilo è stata respinta, costringendolo a tornare in Germania, il primo Paese di approdo. La sua storia ha mobilitato comitati e una parte della politica italiana.
La Casa di Riposo “Don Ceccon”
Maghi Ahmadi è un operatore socio sanitario alla casa di riposo “Don Ceccon” di Santa Croce del Lago. Gli ospiti della casa di riposo sono profondamente addolorati all’idea di perderlo, avendo apprezzato il suo amore e il suo sorriso per anni.
La Convenzione di Dublino e la Respinta
Nonostante i suoi sforzi e la sua integrazione, la richiesta d’asilo di Maghi è stata respinta dall’Italia, che, secondo la Convenzione di Dublino, dovrebbe essere accolta dalla Germania, il primo Paese di approdo.
Il Ruolo dei Comitati e della Politica
I comitati “Giù le mani dalla sanità bellunese” e la consigliera regionale Elena Ostanel si sono mobilitati per sostenere Maghi, chiedendo una riforma delle regole di Dublino.
La storia di Maghi Ahmadi mette in luce le complessità e le ingiustizie del sistema di asilo europeo. La sua integrazione in Italia e il suo contributo come operatore socio sanitario dimostrano l’assurdità di una decisione che lo costringerebbe a lasciare il Paese. La sua storia ha sollevato questioni urgenti e ha mobilitato una parte della politica italiana per chiedere una riforma delle regole di Dublino.
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