Il vecchietto dove lo metto? L’assistenza domiciliare all’anziano, che fa acqua da tutte le parti. Deospedalizzazione o semplice risparmio?
Viviamo in una situazione paradossale per quanto riguarda il problema degli anziani, nella quale da una parte la società rispetta biologicamente la vecchiaia con tutta una serie di interventi terapeutici, atti a prolungare la vita media dell’individuo, dall’altra la disprezza.
L’anziano viene considerato, per una concezione prettamente materialistica, oggetto inutile e improduttivo. È noto che l’invecchiamento determina di solito un declino delle capacità fisiche, mentali e sociali che portano l’anziano ad assumere un atteggiamento sofferente, a sottovalutare la propria capacità di vivere e a considerarsi, un individuo non più abile. Si viene ad instaurare in tal modo un ciclo di vita negativo: capacità fisica-mentale e sociale diminuite, giudizio di inefficienza da parte delle organizzazioni assistenziali, sviluppo progressivo di sofferenza per patologie croniche.
È lodevole sottolineare come l’aspetto sanitario miri alla prevenzione attraverso interventi che aiutano l’anziano a proseguire una esistenza confortevole, a possedere sicurezza psicologica e a mantenere un ruolo dignitoso nel contesto sociale. È necessario premettere che gli anziani hanno necessitaà di quattro bisogni fondamentali:
1) BISOGNI RELATIVI ALLA SALUTE ( che corrispondono all’esigenza vivere bene) ;
2) BISOGNI EMOTIVI ( che possono essere soddisfatti dal senso di sicurezza e da un adatto sostegno morale) ;
3) BISOGNI SOCIALI ( che implicano il restare inseriti nella societa’ ) ;
4) BISOGNI SPIRITUALI ( che includono l’opportunità di poter continuare lo sviluppo personale).
Per soddisfare le esigenze in tema di salute è urgente mettere in moto il servizio di aiuto domiciliare , inteso come un insieme di prestazioni disponibili per i cittadini non autosufficienti e ,per lo più di età avanzata, allo scopo di mantenerli nel proprio ambiente familiare.
Sono la famiglia ,il quartiere, il paese, la propria abitazione le sedi più idonee per una persona anziana. Ricorrere all’ospedalizzazione o a istituti di riposo possono essere causa di disgregazione familiare e traumi alla persona stessa.
L’assistenza domiciliare garantisce all’anziano di continuare a vivere nel proprio ambiente grazie ad un personale professionalmente qualificato a svolgere tale servizio e che esegue scrupolosamente prestazioni distinte ,ma correlate fra loro.
Si possono suggerire seguenti interventi :
1) SERVIZI di TERAPIA (che sono strettamente legati a pratiche infermieristiche e riabilitative) ;
2) SERVIZI PRATICI (aiuto domestico , aiuto a disbrigare pratiche burocratiche e a acquisti vari);
3) SERVIZI di RELAZIONE (attività d’intrattenimento) .
Il servizio di terapia ad personam rappresenta una delle priorità di fondamentale importanza . Spesso l’anziano a casa non ha nessuno che gli dia una mano ; perfino l’ospedale , a volte, lo rifiuta, perché non essendo un ammalato acuto non ha bisogno di ricovero; pertanto, l’unica struttura valida, per sopperire ad alcune sue esigenze geriatriche, rimane il servizio di assistenza domiciliare supportato dal medico curante, dal paramedico e dal personale preparato e qualificato attraverso corsi di formazione e di aggiornamento.
La società per svilupparsi ha bisogno dell’aiuto solidale di tutti i suoi componenti. Gli anziani sono testimoni della evoluzione storica ed e’ giusto che si recuperino le esperienze da loro vissute e accumulate nell’esercizio delle loro professioni sia come intellettuali che come artigiani, operai e contadini.
L’assistenza domiciliare richiede maggior disponibilità e solidarietà umana che non deve porre l’anziano nella situazione di abbandono ma deve renderlo partecipe in ogni istante della sua vita come essere pieno di esperienza di umanità per un futuro migliore.
Melchionda Antonio, Medico
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