La recente introduzione del servizio di medico di famiglia a pagamento, noto come “Family Doc”, in Veneto ha scatenato una forte reazione da parte del Movimento 5 Stelle (M5S).
I parlamentari del M5S, tra cui il capogruppo Andrea Quartini e i rappresentanti veneti Barbara Guidolin ed Enrico Cappelletti, hanno espresso indignazione definendo l’iniziativa come un ulteriore attacco alla sanità pubblica.
Critiche del M5S.
In una nota ufficiale, i rappresentanti del M5S hanno criticato aspramente l’implementazione del servizio, definendolo “l’ennesimo colpo alla sanità pubblica” e una “strizzata d’occhio al sistema privato”. Hanno evidenziato la mancanza di comprensione riguardo al motivo per cui i cittadini, che già contribuiscono finanziariamente al sistema sanitario attraverso le tasse, dovrebbero ora affrontare spese aggiuntive per il medico di famiglia.
L’Oltraggio alle Famiglie Italiane.
I parlamentari del M5S hanno descritto l’introduzione del servizio a pagamento come un “oltraggio alle famiglie italiane”, accusando la destra del paese di mettere in discussione il diritto alla salute sancito dalla Costituzione. Hanno sottolineato come la sanità debba rimanere un servizio accessibile a tutti, respingendo l’idea di considerarla un bene di lusso a carico degli italiani.
Il Contesto Politico.
La dichiarazione del M5S riflette la preoccupazione politica nei confronti di iniziative che possano minare il principio fondamentale del Servizio Sanitario Nazionale come servizio pubblico e universale. La polemica evidenzia una divisione ideologica riguardo al ruolo del settore privato nella fornitura di servizi sanitari di base.
Conclusione.
Il confronto tra la visione del M5S e l’introduzione del servizio Family Doc a pagamento in Veneto solleva interrogativi significativi sul futuro del sistema sanitario italiano e il delicato equilibrio tra servizi pubblici e iniziative private. La discussione continua sulla scia di un dibattito nazionale sulla natura e l’accessibilità della sanità pubblica in Italia.
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