Stop alla violenza contro gli operatori sanitari. E la sanità privata prevede misure ad hoc nel CCNL.
Costantino: “Siamo all’avanguardia con una intesa che necessita impegno comune e collaborazione costante”.
“Contrastare la violenza che si perpetua con sempre maggiore frequenza ai danni degli operatori sanitari rappresenta una urgenza che merita risposte appropriate e repentine. Contro questo fenomeno, in parte ancora sommerso, occorre individuare misure che abbiano anche scopo preventivo e formativoal fine di creare una cultura del lavoro che riconosca e rispetti i differenti ruoli di fornitori e fruitori di un servizio. In questo ambito la sanità privata è certamente all’avanguardia”.
E’ quanto dichiarato da Giovanni Costantino in occasione della Giornata nazionale di educazione e prevenzione contro la violenza nei confronti degli operatori sanitari, indetta – con Decreto del Ministero del 27 gennaio 2022 – il 12 marzo di ogni anno.
“Il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i dipendenti della Sanità Privata 2016-2018 – sottolinea Costantino – è uno dei pochissimi contratti che prevede la costituzione a livello aziendale di un organismo paritetico per la prevenzione e il contrasto delle aggressioni al personale dipendente (art. 10), composto da rappresentanti della direzione aziendale e delle Organizzazioni Sindacali. Tale organismo opera in sinergia con il Servizio di prevenzione e protezione e i Rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza (RLS) e, tra gli altri compiti, ha quello di tenere costantemente informate le RSU/RSA e le OO.SS circa le azioni concrete messe in atto”.
Una intesa, sottoscritta da ARIS e AIOP e dalle OO.SS, che contempla anche ulteriori disposizioni atte a migliorare il benessere organizzativo a maggior tutela dei dipendenti come la costituzione di Comitati Unici di garanzia per le pari opportunità, contro le discriminazioni e i fenomeni di mobbing, o l’istituzione di corsi di formazione e aggiornamento sui fenomeni di aggressione.
“La collaborazione tra associazioni datoriali e organizzazioni sindacali – conclude – è fondamentale per combattere questi fenomeni assolutamente intollerabili per una società civile ed evoluta. Ma è una sinergia che non può e non deve esaurirsi con le celebrazioni del 12 marzo. Giorno dopo giorno è necessario mantenere un impegno comune per assicurare a tutti gli operatori della sanità le tutele adeguate e il giusto riconoscimento per la valorizzazione dei compiti che svolgono”.
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